• condividi il post
MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
La partenza del GP d'Arabia 2023

Ferrari, Arabia amara: quarta forza a Jeddah, solo 6° e 7° Sainz e Leclerc. Red Bull inarrivabile

di Giorgio Ursicino

Non c’è partita. Almeno per adesso. La Red Bull, dopo Sakhir, domina anche a Jaddah, mettendo in cassaforte la seconda doppietta di fila. Con una superiorità disarmante. Questa volta è stato Sergio Perez ha prendersi la scena e a salire sul gradino più alto del podio per la quinta volta da quando corre in F1. Certo, ha approfittato del problema che il compagno di squadra ha avuto nelle qualifiche, costringendolo a partire solo quindicesimo. L’autorità con cui ha tenuto la prima posizione dall’inizio alla fine è stata però sorprendente, specialmente nella seconda parte della gara quando, dopo la safety car, è riuscito a tenere a distanza superMax senza soffrire troppo. Su una pista fra i muretti a 250 orari di media, il messicano è apparso molto sicuro, senza mai fare una sbavatura.

Il campione del mondo si è avvicinato fino a 5 secondi, ma poi ha preferito rinunciare all’assalto, anche perché sentiva qualcosa di strano nella trasmissione della sua Red Bull. E, visto quanto successo sabato, era meglio essere prudenti e portarsi a casa la leadership del mondiale, grazie al giro più veloce acchiappato all’ultimo giro. Le monoposto regine hanno preceduto un grande Fernando Alonso che con l’Aston Martin (ormai una certezza) ha conquistato il secondo podio stagionale (il centesimo in carriera), tenendo a bada con nonchalance la due Mercedes di Russell ed Hamilton.

La Ferrari? Non bene. Anzi maluccio. In gara si può anche arrivare sesto e settimo, le varianti possono essere moltissime. Questa volta però la corsa è stata pulitissima e regolare. Specialmente nella seconda parte abbondante, quando la vettura di sicurezza è rientrata ai box dopo l’ingresso evitabilissimo per il ritiro dell’Aston di Lance Stroll che aveva parcheggiato diligentemente. Corsa di coppia visto che al traguardo sono arrivati cinque tandem ed eccezione della “verdona” per il gusto del canadese: due Red Bull, due Mercedes, due Ferrari e due Alpine, con nonno Fernando che si è infilato sul podio nonostante due penalizzazioni.

Dopo la premiazione la FIA ha deciso che le seconda era di 10 secondi e non di 5 e l’asturiano ha dovuto lasciare per qualche ora i punti al giovane inglese retrocedendo in quarta posizione: a tarda notte, la penalità è stata annullata e Alonso è tornato terzo. A vedere quanto accaduto in Arabia Saudita, il Cavallino, a Jeddah in condizioni da gara, è apparso la quarta forza del campionato, una posizione decisamente inattesa e quindi molto deludente dopo le aspettative invernali che parlavano di lotta con la Red Bull. Il morale dei piloti non può essere alto, nonostante le dichiarazioni di Charles e Carlos guardino al lavoro e non allo scoramento.

Il terreno da recuperare è notevole, specialmente con le Pirelli hard bianche con le quali la SF-23 è andata in barca non potendosi permettere un ritmo accettabile. Le RB giravano un secondo più veloce di passo e, quando spingevano, anche uno e mezzo. Ma anche l’Aston Martin aveva un ritmo diverso, così come le Frecce Nere i cui driver sono rimasti sorpresi di essere più veloci del Cavallino visto che tutto il team di Stoccarda è convinto che la loro macchina sia «da buttare». Al settimo cielo Fernando per niente abbattuto per la punizione: dopo avere corso per un decennio nelle retrovie, non gli sembra vero avere a disposizione una macchina che può vincere le gare.

«Sono felice, un’ottima prestazione - ha spigato il ragazzo di Oviedo - la penalizzazione non è un problema, sono solo tre punti, 12 invece di 15. Mi hanno festeggiato anche sul podio, un momento sempre piacevole. La figuraccia l’ha fatta la FIA: premiare il pilota sbagliato, per un evento accaduto prima di metà gara...». Un signore il giovane Russell: «Ma quale podio, il podio è di Fernando, ha fatto una corsa straordinaria».

  • condividi l'articolo
Lunedì 20 Marzo 2023 - Ultimo aggiornamento: 21-03-2023 13:02 | © RIPRODUZIONE RISERVATA