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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
Il neozeladese Mitch Evans festeggia la vittoria in gara 2 nell'E-Prix di Roma

Da ottavo re ad imperatore: il neozelandese Mitch Evans conquista anche il secondo E-Prix di Roma

di Giorgio Ursicino

L’ottavo re di Roma diventa imperatore. La Città Eterna s’inchina al suo nuovo condottiero. Il neozelandese Mitch Evans nella nostra città si sente proprio a casa. Sarà perché il suo lontano paese, agli antipodi della Penisola, ha un clima molto simile. Ieri il ragazzo di Auckland, sotto un piacevole sole primaverile con un venticello fresco, ha bissato il trionfo di sabato ripartendo con il carniere pieno. Evans con la doppietta romana scala la classifica sempre molto corta e si porta a 51 punti, solo 9 dalla vetta. A confermare il suo feeling assoluto con lo spettacolare tracciato dell’Eur c’è la vittoria nel 2019 che consente a lui e alla Jaguar di avere in bacheca la metà dei trofei di tutti gli E-Prix di Roma finora disputati. Il circuito è sicuro e veloce. Nel 2023, con il debutto delle monoposto “Gen3” più potenti e tecnologiche, lo spettacolo aumenterà ancora.

Le gare dei bolidi ad inquinamento zero sono sempre molto tirate ed è molto difficile che qualcuno tenti la fuga solitaria. Anche sui saliscendi a cavallo della Colombo è stato così visto che i primi 6 al traguardo sono raccolti in un fazzoletto di soli 4 secondi. Mitch, però, ha dato l’impressione di avere qualcosa in saccoccia e di tirare fuori gli artigli nel momento opportuno. La cavalcata è stata meno trionfale del giorno predente. Evans scattava 4° e non 11° come sabato. A fianco a lui c’era il compagno di squadra Sam Bird, vincitore della prima edizione (nel 2018) dell’E-Prix capitolino. Davanti erano schierati calibri pesanti come Jean-Éric Vergne con la DS e Andre Lotterer con la Porsche, entrambi al volante di vetture della loro stessa nazionalità.

La domenica l’“attack mode”, che per otto minuti consente di sfruttare 30 kW di energia in più (250 invece di 220), si deve consumare in un colpo solo e non in due tranche di 4 minuti. Il neozelandese posticipava al massimo la sua super potenza riuscendo a rimanere però nel gruppetto di testa. La chiave per la vittoria, il grimaldello per scardinare la resistenza dei rivali. Proprio sul finale, che è stato allungato con tempo extra per l’utilizzo della safaty car, Mitch in accordo col suo box attivava la “spinta”. Il suo Giaguaro sembrava morso dalla taratola. In un solo giro effettuava i sorpassi necessari e si portava in testa alla gara senza più mollarla.

D’accordo i 30 kW, ma la vettura britannica è sembrata avere una marcia in più quando il pilota gli ha messo il sale sulla coda. Sempre nelle curve finali si prendeva il secondo posto Vergne che era scattato dalla pole. Il francese, ex Formula 1, è un super esperto di FE, l’unico pilota che può vantarsi di aver vinto due Campionati, per di più consecutivi. Con la piazza d’onore di ieri il transalpino conquista la vetta del Mondiale davanti a Frijs e Vandoorne. Il connazionale di Verstappen, che sabato era arrivato secondo, ieri si è accontentato del podio precedendo Lotterer e il belga della Mercedes, già in F1 come compagno di Alonso.

La Stella di Stoccarda, la squadra campione in carica sia Piloti che Costruttori, ha avuto le polveri un po’ bagnate all’ombra del Colosseo. L’altro tulipano De Vries, che è l’iridato in carica, anche in “gara 2” è rimasto a bocca asciutta e cercherà di rifarsi a fine mese a Montecarlo dove verrà ufficialmente svelata l’auto Gen3 che esordirà il prossimo anno.

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Lunedì 11 Aprile 2022 - Ultimo aggiornamento: 13-04-2022 10:24 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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