Nello stesso punto dove aveva appiccicato la safety car Aston Martin Bernd Mayländer. La medesima curva che ha “tradito” il cannibale Verstappen nelle seconde libere, dopo essere risultato il più veloce nelle prime. Proprio l’apertura dei test iniziali era la più attesa per vedere l’esordio di Kimi Andrea Antonelli fresco diciottenne al volante della Stella di Stoccarda, come compagno di squadra della leggenda Hamilton. Il semaforo era diventato verde da poco e il giovane italiano era appena sceso in pista scegliendo le coperture rosse, le più veloci a disposizione. Una scelta che lascia pochi dubbi su cosa volesse fare il teenager visto che anche Lewis si era indirizzato sulla stessa mescola con il placet del team che aveva un lavoro dettagliato da svolgere.
Andrea ha fatto quello che non t’aspetti da un debuttante. Giù la visiera e via, non preoccupandosi che sull’altra Freccia d’Argento c’era l’Imperatore, un metro di giudizio che farebbe paura a tutti. Antonelli si sentiva a casa perché Toto Wolff gli ha fatto provare fino a stancarsi la Mercedes quest’anno. Un conto girare da solo, tutt’altra cosa è affrontare i rettilinei di Monza in mezzo agli altri 19 piloti più veloci del mondo. Kimi andava, eccome se andava. In quel giro era il più veloce e stava affrontando l’ultima curva, la Parabolica. L’asfalto, tutto rifatto e lucido come un biliardo, era un po’ scivoloso, la monoposto è partita in testacoda a velocità importante e, dopo essersi girata ha picchiato di lato contro un mucchio di gomme con una decelerazione superiore a 50 g. Da non perdere l’audio fra Kimi e Toto, mentre il polverone era ancora alto, sembrava un dialogo fra padre e figlio.
Wolff: «Kimi stai bene? Tutto a posto?». Andrea replicava: «Sì, chiedo scusa...». Il team principal concludeva: «Non preoccuparti, non è successo nulla...». I pilota, con le pile un po’ scariche dopo entrava nell’argomento: «Dovevo stare più attento, non si può sbattere dopo pochi minuti: invece di cercare il limite subito, era meglio arrivarci in progressione. Mi scuso con tutto il team ed in particolare con George a cui ho danneggiato la macchina». Toto, da parte sua, copre totalmente la sua grande scommessa: «Niente di grave. La cosa positiva è che Andrea era il più veloce in pista. Le gomme un errore? Il team decide che pneumatici mettere, soprattutto nelle prove. L’unica cosa che mi dispiace è che non abbia potuto girare più a lungo. Ma ci sarà un’altra occasione presto, forse già in Messico. Il prossimo anno questo sarà normalità...».
Per il resto la giornata è fuggita via senza grandi apprensioni ed oggi nelle qualifiche si capirà meglio chi avrà trovato il pacchetto migliore per la velocità di Monza. Sul concludersi delle libere finali Hamilton, per soli tre millesimi, ha scavalcato Norris che ha dominato in Olanda. Poi Sainz, Piastri e Leclerc tutti entro un decimo e mezzo. Fuori dalla top ten la Red Bull che era andata bene all’ora di pranzo. Gli aggirnamenti in Ferrari sembrano funzionare, non è folle pensare nel colpo grosso.