Mauro Forghieri a Vallelunga durante un test Ferrari

Forghieri: «Mitiche "invernate romane", i test Ferrari con Reutemann e Villeneuve erano un piacere»

di Franco Carmignani
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Le “invernate romane” ovvero i tanti test Ferrari che si sono svolti a Vallelunga negli anni Sessanta e Settanta hanno quasi sempre visto protagonista l’Ing. Mauro Forghieri. Uno spettacolo nello spettacolo con “Furia” intento ad indirizzare il lavoro dei suoi uomini e a raccogliere le indicazioni dai vari piloti, da Chris Amon a Gilles Villeneuve, che gli sportivi romani alla fine apprezzavano quasi più di un Gran Premio!

«A Vallelunga, qualche volta, non sempre, c’era un tempo un po’ più clemente di quello che avevamo a Modena dove c’era il piccolo circuito dell’Aerautodromo, peraltro non molto significativo. Vallelunga era migliore. Il tracciato era quello vecchio con quella curva in discesa abbastanza pericolosa. Era comunque una pista che ci serviva per fare determinate prove. Siamo venuti spesso in quegli anni, normalmente a novembre, dicembre e gennaio, anche se qualche volta faceva abbastanza freddo anche lì. Direi però che il momento più importante è stato nell’occasione delle primissime prove con le gomme radiali della Michelin (nell’inverno ’77-’78, con la pista nuova). C’erano l’Ing. Dupasquier, Carlos Reutemann e Gilles Villeneuve. In realtà non avevano ancora delle gomme radiali specifiche per la F1, ma si trattava di un tipo derivato dalla produzione e da quelle impiegate nei rallies. A Vallelunga ci ha dato le prime indicazioni circa le direzioni da seguire per le successive scelte tecniche, per poter realizzare un pneumatico da F1 che negli anni potesse battere le gomme tradizionali che c’erano a quei tempi prodotte da Goodyear, Firestone e anche Dunlop in sequenza inversa».

«In precedenza, anche la stessa 246 Tasmania, la macchina con cui Amon ha battuto due volte Clark, e poi ha vinto il titolo, è stata sgrossata e quasi interamente messa a punto a Vallelunga. Ricordo anche che quando dovevano effettuare le prime prove stradali della Ferrari 512S, in vista della trasferta americana, abbiamo dovuto cambiare destinazione e finire a Enna. Pensavamo che sarebbe stato un posto meraviglioso per provare. Siamo arrivati in Sicilia senza autostrada, e lì invece abbiamo trovato un tempo inclemente!»

«Cosa altro posso dire? L’albergo era abbastanza confortevole, il Direttore della pista era un amico, e nei dintorni si mangiava molto bene, e si facevamo delle belle tavolate con i meccanici e i piloti. Direi che ricordi negativi non ne ho. Grazie a Dio non abbiamo mai avuto incidenti con problematiche di gente ferita».

 

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Martedì 13 Febbraio 2018 - Ultimo aggiornamento: 14-02-2018 11:43 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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