Un gioiello storico partecipante alla Mille Miglia

Nasce il Registro 1000 Miglia per certificare l’autenticità delle auto con un passato nella Freccia Rossa

di Sergio Troise
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ROMA - Basta imbrogli, falsi, repliche, ricostruzioni, errori (commessi anche in buona fede): il mondo dell’auto storica si dà finalmente una mossa con la nascita del Registro 1000 Miglia, annunciata dai vertici di Automobile Club Brescia, ACI Storico, ACI Sport e FIVA (Fédération International des Véhicules Ancienes) in occasione della Techno Classica di Essen (Germania), la più importante manifestazione europea dedicata al mondo delle auto d’epoca e da collezione. L’obiettivo è dare certezze assolute su originalità e storicità dei veicoli e arrivare, in un futuro ancora da definire, ad ammettere al via delle prossime edizioni rievocative della Freccia Rossa esclusivamente le vetture certificate dal Registro.

Svolta epocale. Tutto ciò – diciamolo subito – rappresenta una svolta che potrebbe rivelarsi decisiva per sconfiggere i mali provocati dall’infiltrazione di speculatori senza scrupoli in un mondo che invece dovrebbe tendere esclusivamente a salvaguardare lo straordinario patrimonio storico rappresentato dalle automobili che hanno partecipato alle 24 edizioni della corsa disputatasi tra il 1927 e il 1957 sul percorso Brescia-Roma-Brescia.

Valori da salvaguardare. Come è noto, da quando hanno avuto inizio le rievocazioni storiche (1989) si registra un autentico “assalto alla diligenza”, con il comitato organizzatore impegnato a vagliare centinaia di domande d’iscrizione, molte delle quali vengono respinte per l’inadeguatezza delle auto. Quest’anno, ad esempio, gli equipaggi esclusi sono stati 121. Tra i requisiti che favoriscono l’ammissione ci sono la rarità e il prestigio del modello, la qualità della conservazione o del restauro, la corrispondenza storica di eventuali modifiche after market e, soprattutto, la partecipazione con un’auto che abbia effettivamente gareggiato, tra il 1927 e il 1957, a una edizione della “vera” 1000 Miglia (quest’anno ce ne saranno 99 su 450), oppure con un modello simile, purché costruito in quel trentennio. Ecco perché, sul mercato delle storiche, le auto con un passato legato alla mitica corsa acquistano un “valore aggiunto” considerevole.

Illeciti, furbi e ingenui. Ed ecco spiegato perché s’è creato, su scala internazionale, un sottobosco di personaggi che mirano ad accreditare le proprie auto ricorrendo spesso a mezzi illeciti o quantomeno discutibili. Come il recupero di numeri di telai rottamati per ricostruire ex novo auto che in realtà non esistono più, la contraffazione di documenti, l’occultamento di organi meccanici moderni… A dire il vero non mancano mai, tra gli aspiranti iscritti alla 1000 Miglia, anche sprovveduti collezionisti in buona fede, in possesso di auto di autentica rilevanza storica, ma pasticciate con interventi inadeguati alla salvaguardia dell’originalità. Tra gli esempi più clamorosi, quello di un americano che qualche anno fa avrebbe voluto partecipare con una Mercedes 300 SL degli anni 50 da lui dotata di un modernissimo impianto di aria condizionata…

Progetto imprescindibile. La costituzione del Registro 1000 Miglia ha visto in prima fila Aldo Bonomi, presidente della società che organizza la rievocazione storica, e con lui Piergiorgio Vittorini, al vertice dell’Automobile Club Brescia, e Paolo Mazzetti, responsabile del Comitato di Gestione. In una dichiarazione congiunta, i tre promotori dell’iniziativa concordata con ACI Storico e FIVA hanno espresso la propria soddisfazione per aver portato in porto un progetto definito «imprescindibile per la vita della Freccia Rossa». A loro giudizio, infatti, «si avverte oggi una maggiore esigenza di chiarezza e certezza su originalità e storicità dei veicoli».

Trasparenza e cautela. I promotori del Registro assicurano che «la prima regola sarà operare con la massima trasparenza e cautela in collaborazione con ACI Storico, ACI Sport e FIVA, che sovrintendono alla certificazione delle automobili che prendono parte alle manifestazioni storiche a livello italiano e internazionale»; ma aggiungono anche considerazioni legate alla necessità di moralizzare l’ambiente.

Storia, mercato, valore. «Le 725 domande d’iscrizione ricevute da tutto il mondo per la 1000 Miglia 2018 – si legge in un comunicato diffuso per annunciare la nascita del Registro - testimoniano una rete di scambi, sia tra privati sia tra venditori professionali, che riguarda centinaia di automobili d’epoca poste sul mercato. Di queste, spesso si sostiene abbiano corso la 1000 Miglia o siano comunque adeguate per la moderna rievocazione, anche quando ciò non corrisponde al vero. Tra le funzioni del Registro ci sarà proprio quella di autenticare le vetture, garantendo le transazioni delle auto che rispondano allo standard 1000 Miglia. In più – viene aggiunto dai promotori del Registro - la certificazione comporterà, in positivo, anche la stabilizzazione del valore della vettura».

Due categorie. Le iscrizioni al Registro saranno aperte in occasione della 1000 Miglia 2018, in programma dal 16 al 19 maggio. Non è stato comunicato, per ora, il costo dell’operazione. E’ invece certo che le auto verranno divise in due categorie: Competitors Cars 1000 Miglia 1927/1957 e Eligible Cars 1000 Miglia. Per essere ammesse le auto dovranno risultare in possesso della Identity Card FIVA, che potrà essere richiesta dal proprietario al momento dell’iscrizione. Le vetture di proprietà italiana dovranno essere munite di Fiche ACI Storico (facoltativa per i residenti fuori dal nostro Paese).

Precedenza per il 2019. L’ammissione al Registro – come detto in apertura – aprirà una corsia preferenziale, a partire dal 2019, per l’iscrizione alla rievocazione della 1000 Miglia: chi si iscriverà non dovrà più documentare la propria vettura con dati, documenti e fotografie ma potrà limitarsi a fornire il numero di certificazione. A parità di esemplare, verrà accordata la precedenza alle vetture certificate. Inoltre, una volta entrati nell’elenco, i proprietari delle auto certificate potranno essere contattati per prendere parte a molteplici iniziative, come la partecipazioni a eventi, mostre tematiche, riprese cinematografiche, pubblicazioni editoriali.

Tre comitati. Gli organi che comporranno il Registro 1000 Miglia saranno il Comitato Scientifico, il Comitato di Gestione e il Comitato d’Onore. Il Comitato Scientifico sarà composto dal presidente di 1000 Miglia Srl, da un rappresentante del Consiglio Direttivo di ACI Brescia, da esperti del settore come Alfredo Orsi e Mark Gessler, e da Paolo Mazzetti in qualità di consulente. Mazzetti farà parte anche del Comitato di Gestione, con Giuseppe Cherubini, Marco Mottini (in rappresentanza di ACI Storico) e Paul Loveridge (per FIVA). Quanto al Comitato d’Onore, sarà formato dai presidenti (o da persone da loro designate) di Automobile Club Brescia, 1000 Miglia Srl, ACI Storico, Automobile Club d’Italia e FIVA.

 

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Lunedì 26 Marzo 2018 - Ultimo aggiornamento: 27-03-2018 12:15 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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1 di 1 commenti presenti
2018-03-27 06:41:01
Questa fa'parte della leggenda del paese di Angela MERCHEL,paese che unita alla Gran B.oggi come oggi da moltissimo e tutt'ora continua farlo,sfam una buona parte del mondo,e fra' questi fa' parte anche la BELLA ITALIA,e da dire dove' tutta la furbita' della poltica italiana.!! Chiudessero le loro porte quale fine faranno i nostri giovani che una buona parte scelgono la strada di GERMANIA e INGHILTERA.!!!???