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AMSTERDAM - L’urban crossover ora ce l’ha anche la Volkswagen, si chiama T-Cross e si posizionerà al di sotto della T-Roc allargando la gamma dei modelli a ruota alta del marchio tedesco destinata a crescere ulteriormente in poco tempo.
Sulla base della Polo. La T-Cross è basata sulla piattaforma MQB A0, la stessa della Polo condividendo con lei anche lo stabilimento dove sarà costruita, quello spagnolo di Pamplona. È lunga 4,11 metri, larga 1,76 e alta 1,56 con un passo di ben 2,65 metri. Rispetto alla sorella è dunque più lunga di 5 cm alta di una decina, stessa quota per le sedute a favore della visibilità e della sensazione che le persone cercano nel momento in cui scelgono un Suv al posto di una normale auto. La T-Cross in compenso offre un’abitabilità migliore, soprattutto in altezza e per i bagagli con un vano che parte da 385 litri – dunque più grande anche di quello della Golf – e arriva a 455 traslando il divanetto in avanti per 14 cm e, abbattendolo, ci sono 1.281 litri a disposizione.
Look da Sport Utility. Lo stile è volutamente molto da Suv con i due volumi molto definiti, il muso alto e i parafanghi ampi, sottolineati da protezioni ben visibili che ritroviamo anche sui brancardi e sotto i paraurti. Come sulla Tiguan, i fari sono integrati graficamente con la griglia anteriore e, come sulla T-Roc, le luci inferiori hanno forma esagonale. Dietro invece c’è la novità dei gruppi ottici a Led collegati da una fascia catarifrangente, ma priva di fonti luminose. Ci sono anche le barre portatutto, mentre – a differenza della T-Roc e di quanto offerto da molte concorrenti – non ci sarà il tetto a contrasto, ma tinte vivaci ance per i cerchi da 16, 17 o 18 pollici. Il bicolore invece sarà disponibile per i rivestimenti dei sedili e con numerose possibilità per i pannelli della plancia.
Sicura e digitale. La T-Roc trasuda tecnologia grazie alla possibilità di avere la strumentazione digitale e impianti infotelematici che permettono il mirroring, hanno schermi fino a 8 pollici, servizi di connettività avanzata e anche un impianto audio a 8 canali da 300 Watt. Per ricaricare i vari dispositivi ci sono fino a 4 prese USB e anche la piastra ad induzione. Al vertice anche la dotazione di sicurezza che comprenderà di serie, per tutti i livelli di allestimento, la frenata autonoma con riconoscimento dei pedoni, l’allerta per la stanchezza, il sensore per l’angolo cieco, l’assistenza per le partenze in salita e il mantenimento attivo della corsia. A richiesta si possono avere anche le regolazione adattiva della velocità e il sistema semiautomatico di parcheggio.
Arrivederci ad aprile. Al lancio ci saranno due motori, tutti e due dotati di filtro antiparticolato: il 3 cilindri mille da 95 cv o da 115 cv, quest’ultimo con cambio manuale a 6 rapporti o DSG a 7 marce che si può avere anche per il diesel 1.6 da 95 cv che ha anche il sistema SCR allo scarico. Non ancora dichiarati i consumi e le emissioni. Più avanti ci sarà anche un 4 cilindri 1.5 da 150 cv dotato di disattivazione dei cilindri in grado di dare alla T-Roc prestazioni di rilievo (0-100 km/h in 7,8 s, 220 km/h). L’arrivo nei concessionari è previsto per aprile del 2019 con un prezzo che dovrebbe partire al di sotto dei 18mila euro.
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