Le Renault Scenic e Grand Scenic

La versatilità di Scénic e Grand Scénic. Renault punta sul nuovo 1.7 Blue Dci

di Sergio Troise
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TORINO - Gli obiettivi raggiungibili sul mercato sono tutti da verificare e non mancano le incertezze legate alle politiche anti-diesel e a una certa disaffezione per i veicoli monovolume. In casa Renault ne sono consapevoli, ma il progetto era stato deliberato prima che venisse dichiarata l’inspiegabile guerra al più efficiente e “pulito” dei motori a combustione interna, e dunque si va avanti con il lancio del nuovo propulsore 1.7 dCi declinato nelle potenze di 120 e 150 cv e destinato a Scenic e Grand Scenic di quarta generazione: auto con un curriculum glorioso (5 milioni di vendite in Europa, 500.000 delle quali in Italia) forti anche dell’opzione 7 posti, considerata «un valore aggiunto rispetto a monovolume e crossover della concorrenza».

Ad accreditare il nuovo motore una credenziale al passo con i tempi, ovvero l’omologazione Euro 6 D-temp, frutto di un lavoro di progettazione culminato in oltre 2.500 ore di test al banco e 270.000 km di collaudi su strada. Tutto è stato fatto con il proposito di trovare il migliore compromesso tra prestazioni e controllo dei consumi e delle emissioni. Obiettivo centrato in pieno, se è vero che i consumi di Scenic e Grand Scenic 1.7 turbodiesel oscillano tra 4,8 e 4,9 litri per 100 km e le emissioni di CO2 restano contenute a 127 gr/km con il motore da 120 cv/300 Nm e a 129 gr/km con quello da 150 cv/340 Nm.

Come si è giunti a tutto ciò è presto detto: con la progettazione ex novo del propulsore («in questo caso senza giovarci delle sinergie con Daimler Mercedes» tengono a puntualizzare in casa Renault) e con l’adozione di accorgimenti mirati (materiali, turbine a geometria variabile, iniettori, intercooler) e, soprattutto, con il sistema SCR (Selective Catalyst Reduction) e l’utilizzo di ADBLUE, la soluzione composta da urea e acqua ormai irrinunciabile per ridurre l’ossido di azoto (NOx). Efficienza a parte, purché non si abbiano velleità sportive anche il comportamento dinamico e le prestazioni delle nuove Scenic e Grand Scenic sono adeguati. In particolare si fa apprezzare l’entry level da 120 cv, che non sembra soffrire di complessi d’inferiorità nei confronti dell’opzione da 150 cv, comportandosi egregiamente in tutte le condizioni, anche nelle ripartenze con marce alte (il cambio è manuale a 6 marce ma è disponibile anche l’automatico, con sovrapprezzo di 1.800 euro).

Motori e prestazioni a parte, vale la pena ricordare che Scenic e Grand Scenic sono state aggiornate anche nelle dotazioni (ricche, ma non tutte di serie), con un pacchetto hi-tech di sistemi di assistenza alla guida che contribuisce a migliorare sensibilmente comfort e sicurezza. Oltre al parking camera e all’easy park assist, sono presenti la frenata d’emergenza attiva con il riconoscimento dei pedoni, il riconoscimento della segnaletica stradale, la commutazione automatica dei fari abbaglianti e anabbaglianti, il sensore angolo morto, il rilevatore di stanchezza, l’assistenza al mantenimento di corsia e il cruise control adattivo. I prezzi partono da 25.650 euro per la Scenic con motore da 120 cv; da 29.500 per quella da 150 cv (che offre anche maggiori dotazioni di serie). Con 1500 euro in più è possibile acquistare la Grand Scenic con 7 posti.
 

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Domenica 5 Maggio 2019 - Ultimo aggiornamento: 18:53 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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