Suzuki cambia marcia e la Vitara alza il tiro: sarà anche a batterie. Swift resta un’icona
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MILANO – La prima Suzuki elettrica globale si chiama “e Vitara” e la casa giapponese ha scelto proprio l’Italia per portarla al debutto ed iniziare l’avventura delle zero emissioni che prevede altri 4 modelli da qui fino al 2030. E per farlo ha scelto anche un nome familiare – aggiungendovi la “e” di elettrico – come Vitara in modo da iscrivere la nuova arrivata nel solco di una tradizione alla quale la casa di Hamamatsu è molto legata.
La “e Vitara” nasce da un progetto congiunto con Toyota e riprende lo stile dal concept eVX presentato a l'Auto Expo di New Delhi del 2023. La base tecnica è costituita dalla nuova piattaforma Heartect-e, destinata solo ai veicoli a batteria, che servirà da base anche all’omologo modello delle Tre Ellissi, derivato dal concept Urban Suv, e che condividerà anche lo stesso sito produttivo, presso lo stabilimento di Gujarat, in India, paese dove la Suzuki domina letteralmente il mercato con una quota nelle vendite di oltre il 50%.
La Vitara elettrica è lunga 4,27 metri, larga 1,80 e alta 1 e 63 con un passo di 2,7 metri. Lo stile è un bel passo in avanti per una Suzuki, quasi sorprendente conoscendo la prudenza della casa giapponese. Spiccano i parafanghi ben evidenti, i fari a Y e il gruppo ottico unico posteriore insieme alle forme spigolose e complesse dei paraurti e del cofano motore. Netta la divisione tra quest’ultimo e la zona dell’abitacolo con una coda dal carattere dinamico grazie alla finestratura che si inarca verso l’alto e termina con la maniglia di apertura a scomparsa, al tetto (bitono, a richiesta) che si abbassa e al montante che si restringe.
L’insieme appare solido, compatto e anche ben protetto su tutto il perimetro della vettura dai profili in plastica. Il salto stilistico è addirittura più marcato all’interno con la strumentazione formata da due schermi racchiusi in un’unica cornice. La digitalizzazione tuttavia non è spinta e ci sono ancora cursori, tasti e manopole. Raffinate le combinazioni di forme e colori con alternanza di metallo spazzolato, plastiche morbide, superfici in nero piano e sedili rivestiti di pelle liscia, traforata, tessuto e microfibra. La corona del volante è tagliata in basso e ci sono anche l’illuminazione ambiente in 12 tinte e il tetto panoramico.
Molto buona l’abitabilità, grazie alla posizione avanzata dell’abitacolo e al pavimento piatto, con la possibilità anche di modulare lo spazio tra i passeggeri e i bagagli attraverso il divanetto traslabile. Il vano di carico non è molto ampio, ma è regolare e allineato alla soglia e non è fornito del portellone motorizzato. Non sono ancora noti i dati relativi alla capacità, così come quelli relativi alla dotazione di sicurezza che, in ogni caso, dovrebbe assicurare la guida autonoma di livello 2. Per assicurare il massimo della protezione, la scocca utilizza oltre il 50% di acciaio altoresistenziale tra cui il 10% da 980 MPa per le zone più critiche.
La Vitara elettrica ha una batteria cell-to-pack (senza moduli) con celle “blade” al litio-ferro-fosfato fornite dalla FDB, consociata di BYD. La gestione termica a pompa di calore è integrata con la climatizzazione e il caricatore è da 11 kW in corrente alternata e fino a 150 kW in corrente continua per tempi di ricarica dichiarati dal 15% al 70% in 30 minuti. La presa di ricarica è posizionata dietro il parafango anteriore sinistro e c’è anche la possibilità del V2G e del V2H. La versione con 49 kWh di capacità ha il solo motore anteriore da 106 kW e 189 Nm, un sincrono a magneti permanenti fornito dalla giapponese BluE Nexus.
La versione da 61 kWh ha 128 kW mentre quella a trazione integrale ha un motore posteriore da 48 kW per una potenza e una coppia complessive di 135 kW e 300 Nm. Il guidatore può scegliere tra l’utilizzo della sola trazione anteriore per ottimizzare i consumi, lasciare all’elettronica la gestione dei due motori oppure inserire la Trail per affrontare i tratti più difficili. L’altezza da terra è di 180 mm. Il guidatore può anche scegliere tra tre modalità di guida (Eco, Normal e Sport) e selezionare la “one pedal” che permette di rallentare e arrestare della vettura modulando il sollevamento del pedale dell’acceleratore.
Le prestazioni e i consumi non sono stati dichiarati, ma l’autonomia con la batteria da 61 kWh di capacità dovrebbe essere intorno ai 400 km. L’impianto frenante è a 4 dischi autoventilanti, le ruote sono montate su cerchi da 18” o 19” mentre per il peso si va da 1.706 kg fino a 1.899 kg, a seconda delle versioni e degli allestimenti. La “e Vitara” comincerà ad essere prodotta dalla prossima primavera e arriverà nei concessionari italiani nel corso dell’estate del 2025. Ancora presto dunque per sapere qualcosa dei prezzi, ma è lecito ipotizzare che si posizioni tra i 35mila e i 40mila euro mentre è sicuro che la nuova Suzuki si affiancherà e non sostituirà la Vitara dotata di motori tutti elettrificati, mild-hybrid 48 Volt o full-hybrid.