MILANO - Pensare in piccolo per diventare più grandi. L'offensiva della Mahindra, gruppo industriale indiano con oltre 200.000 dipendenti e 18 miliardi di dollari di fatturato frutto di attività che spaziano in 11 settori economici – dall'immobiliare alle macchine agricole, dall'aerospaziale alla produzione automobilistica al centro della strategia di crescita in Europa – parte dal Kuv100, un Suv urbano lungo 3,7 metri che ha fatto il suo debutto ufficiale alle porte di Milano, a due passi dall'ex cittadella dell'Alfa Romeo di Arese.

Si tratta di una strategia decisamente ambiziosa, che punta a rafforzare l'immagine del marchio automobilistico indiano facendone – nel giro di prossimi quattro-cinque anni – uno dei brand più conosciuti a livello mondiale. Una scommessa impegnativa, che non può prescindere del rafforzamento della presenza in Europa dove pure Mahindra nel settore motoristico ha interessi importanti come azionista di maggioranza di Peugeot Motocycles e ancor più, almeno nell'ottica italiana, come proprietaria di un'autentica leggenda chiamata Pininfarina.

Soltanto soddisfacendo le richieste del mercato più competitivo del mondo, appunto quello del Vecchio Continente, e degli automobilisti considerati i più preparati ed esigenti del pianeta, la costruzione di un'immagine solida e duratura potrà avere successo. Su questo hanno concordato i due top manager che hanno presentato la nuova vettura: Arvind Mathew, responsabile delle operazioni internazionali di Mahindra & Mahindra, e Joydeep Moitra, che del gruppo indiano è vice presidente nonché capo delle operazioni internazionali per quanto riguarda il settore automotive.

L'offensiva di prodotto di cui il piccolo Kuv100 segna l'avvio parte da un presupposto fondamentale: non rinnegare il Dna di un'azienda che, nata 70 anni fa quando i due fratelli Mahindra ottennero la licenza di assemblare in India la mitica Jeep Willis, ha costruito la propria storia nell'automotive su Suv e pick-up, vetture solide e spartane adatte alle condizioni opinabili della viabilità nell'immenso sub-continente. In Europa, l'impegno si concentrerà inizialmente sui mercati italiano – dove Mahindra è presente con una filiale diretta da 14 anni – e spagnolo, ritenuti una buona base di partenza per ulteriori sviluppi in aree promettenti come l'Est europeo.

Una filosofia alla quale la nuova arrivata non si sottrae, alternando soluzioni tecniche dal sapore vagamente vintage – come la manopola del freno a mano e la lunga leva del cambio che ricorda vagamente quello della Renault R4 di antica memoria – a dettagli di intelligente concretezza come il sedile di guida regolabile in altezza, il vano portaoggetti refrigerato, la compatibilità bluetooth con comandi al volante e il sistema di assistenza al parcheggio disponibile nell'allestimento più «alto». Se lo stile, originale e piuttosto squadrato, dimostra che l'«effetto Pininfarina» non ha contagiato questo modello, il piccolo Suv indiano ha il pregio di conciliare le dimensioni esterne contenute con un'abitabilità insospettabile, anche per i passeggeri posteriori.

Per quanto riguarda la meccanica, il Kuv100 dispone di un 3 cilindri 1.2 a benzina di concezione moderna, come dimostra la fasatura variabile delle valvole, e di progettazione interamente Mahindra. È accreditato di una potenza di 82 cv, non esagerata ma più che sufficiente per garantire prestazioni adeguate a quello che – come non si stancano di ripetere i manager del brand – fin dal primo giorno della progettazione è stato pensato per essere un Suv, sia pure adatto a operare in ambito urbano. Disponibile in sei livree tinta unita e in quattro combinazioni bicolori, nel listino italiano il Kuv100 è declinato nelle versioni K6+ e K8 che costano rispettivamente 11.480 e 12.700 euro. Per entrambe l'offerta di lancio che prevede uno sconto di 1.000 euro sul prezzo ufficiale.