La Aston Martin Rapide AMR

Aston Martin Rapide AMR, una 4 porte quasi da corsa: V12 6 litri aspirato da oltre 600 cv

di Nicola Desiderio
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ROMA - Aston Martin torna a Le Mans per difendere la vittoria nella classe GTE ottenuta lo scorso anno e, in segno beneagurante verso se stessa, presenterà la Rapide AMR, versione ispirata alle vetture da competizione della casa britannica e curata direttamente dalla Aston Martin Racing, la divisione che attua la mediazione tecnica ed estetica tra le auto stradali e quelle che calcano le piste di tutto il mondo.

Come il concept di Ginevra. La Rapide AMR si ispira largamente all’omonimo concept presentato al Salone di Ginevra del 2017, ha la calandra simile a quella della Vantage AMR Pro da pista e le luci diurne circolari come le più recenti versioni Zagato. Tre gli schemi di design con la quale sarà proposta: la Silohuette e la Standard disponibili entrabe in quattro tinte – Mariana Blue, Scintilla Silver, Lightning Silver and Onyx Black – e la Signature in Stirling Green con più accenti di color Lime. La AMR si riconosce anche per il labbro anteriore, le bandelle laterali, il diffusore e lo spoiler posteriore che hanno una precisa funzione aerodinamica e sono in fibra di carbonio, così come il cofano che migliora il raffreddamento.

Telaio e aerodinamica “tedeschi”. Nuovi anche i cerchi forgiati da 21 pollici di diametro dotati di pneumatici ultrasportivi e rivisto anche l’assetto, più basso di 10 mm e rivisto nella taratura delle sospensioni, con ammortizzatori a controllo elettronico regolabili su 3 livelli di smorzamento. Inedito anche l’impianto frenante che, per la prima volta su una Rapide, ha i dischi carboceramici: anteriori da 400 mm di diametro con pinze a 6 pistoncini e posteriori da 360 con 4 pistoncini, in modo da avere il massimo della potenza frenante, della leggerezza riducendo anche le masse non sospese e della resistenza, anche grazie al sistema di raffreddamento preso dalla Vanquish S. Un lavoro dunque approfondito, sviluppato presso l’AMR Performance Centre che il piccolo costruttore britannico ha presso il circuito del Nürburgring.

Un V12 vecchio stile. Rivista anche la meccanica, in particolare il V12 6 litri aspirato, potenziato a 603 cv e a 630 Nm di coppia grazie a modifiche che riguardano sia l’impianto di aspirazione, dotato di collettori modificati e sdoppiati, e dell’impianto di scarico, che fornisce anche un sound più profondo e grintoso grazie ai 4 terminali. Modifiche sono state attuate ovviamente sull’elettronica di controllo, anche quella del cambio automatico a 8 rapporti, per migliorarne la prontezza e la velocità di risposta. Al di là delle sensazioni, le prestazioni sono migliorate: l’Aston Martin Rapide AMR accelera da 0 a 100 km/h in 4,4 secondi e raggiunge le 205 miglia orarie ovvero 330 km/h. Per sottolinearle anche all’interno dell’abitacolo, i rivestimenti sono in Alcantara cucita a filo argento o lime, la consolle centrale è in fibra di carbonio e il volante è ispirato alla One-77, la supercar prodotta dal 2009 al 2012 in 77 esemplari.

Solo per 210 appassionati. La Rapide AMR invece sarà prodotta in 210 unità ad un prezzo di 194.950 sterline nel Regno Unito, di 229.950 euro in Germania e di 240.000 dollari negli USA, ma sarà disponibile globalmente, tranne che in Cina e Russia. E se c’è qualche desiderio particolare, non c’è nessun problema: con il programma Q by Aston Martin, non c’è limite alla personalizzazione. Le prime consegne cominceranno entro la fine del 2018.

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Giovedì 14 Giugno 2018 - Ultimo aggiornamento: 15-06-2018 18:35 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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