
Alpine A390, regalo di 70 anni. Per l’anniversario Dieppe lancia la seconda elettrica. Tanta sportività in una originale fastback

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DIEPPE - Qui tutto è iniziato e quindi qui tutto deve continuare. Nessuno alla Alpine la dice così, forse perché non c’è bisogno di precisarlo in occasione della festa per i 70 anni del marchio che ha coinvolto oltre 150mila persone e ha accompagnato il lancio della A390, il nuovo inedito modello del brand sportivo di Renault che si va ad aggiungere alla A290 ed è stato presentato a Dieppe, città francese della Normandia dove nel 1955 un certo Jean Rédélé, proprietario della più antica concessionaria Renault, decise di fondare la Société des Automobiles Alpine. Il perché uno nato sul Canale della Manica pensasse alle montagne per le sue automobili è presto detto: fu proprio sulle Alpi che Rédélé aveva iniziato a correre e a vincere due anni prima con una Renault 4CV opportunamente modificata nella propria officina, ma è nella sua Dieppe che dal 1969 costruì lo stabilimento dal quale uscirono la A108 e la A110 che stravinse (con due sonore triplette) il Rally di Monte Carlo del 1971 e 1973.
Ed è qui che sarà costruita anche la A390, una sport fastback anticipata dall’omonimo concept presentato al Salone di Parigi del 2024 e che rappresenta il secondo pezzo del dream garage che porterà Alpine ad avere entro il 2030 ben 7 modelli, tutti elettrici e con un forte legame con le competizioni. «Le corse sono al centro del progetto Alpine» ripete come un mantra Luca De Meo, presidente del gruppo Renault che acquistò Alpine nel 1973 e, dopo lo stop nel 1995, lo ha resuscitato nel 2012 facendone il brand con il quale corre in Formula 1 e nel World Endurance Championship. A tal proposito, la A390 ha una piccola ala sul cofano che ricorda il prototipo che corre a Le Mans e un’aerodinamica raffinata (cx di 0,25) mentre nella forma del lunotto e del montante posteriore si ispira chiaramente alla A110 che si prepara alla pensione in attesa della sua erede ad emissioni zero prevista per il 2026. Di certo, un’Alpine con 5 comodi posti, un bagagliaio da 532 litri non si era mai vista e la A390 può farlo perché è basata sulla piattaforma AmpR Medium, la stessa di Mégane e Scénic, ma profondamente modificata per avere prestazioni e caratteristiche stradali degne di un marchio che vuole incarnare l’idea francese della sportività e raggiungere l’olimpo dei brand sportivi più blasonati, persino con una supercar da 1.000 cv. Lunga 4,61 metri, la A390 può infatti contare su una ripartizione ideale delle masse (51% al retrotreno), sospensioni in alluminio forgiato, pneumatici sviluppati espressamente da Michelin, freni anteriori con dischi da 365 mm e pinze a 6 pistoncini e ben tre motori elettrici sincroni: uno per le ruote anteriori e uno per ognuna delle ruote posteriori.
Uno schema che permette di avere non solo la trazione integrale, ma anche di regolare attivamente la coppia e integrare le funzioni di un differenziale autobloccante, così da avere la migliore dinamica di guida e un’agilità degna delle A110 che fecero faville sui tornanti del Col de Turini, anche se è difficile immaginarla in un’auto alta un metro e 53 ed una massa complessiva che supera i 21 quintali. L’abitacolo, sonorizzato con 13 altoparlanti firmati dallo specialista Devialet, è rivestito in Nappa e Alcantara con finiture in alluminio e carbonio. I sedili anteriori sportivi climatizzati e con funzione massaggio sono firmati Sabelt e il posto guida è tutto digitale, con 4 diverse grafiche per la strumentazione, il sistema infotelematico con software e assistente vocale di Google ed un volante con due comandi aggiuntivi: OV (Overtake), per rendere più aggressiva l’erogazione dei motori per 10 secondi e inserire il launch control, e RCH (Recharge) per regolare il recupero dell’energia su 5 livelli compresa quella “one pedal”.
Altrettante le modalità di guida (Save, Normal, Sport, Perso e Track) e studiata per gli appassionati c’è un’app che permette di gestire a distanza i dati e i parametri del veicolo, agendo persino sulla ripartizione idraulica/elettrica della frenata e controllando i giri di ciascun propulsore e le temperature di motori, freni, pneumatici e batteria. Quest’ultima ha una capacità netta di 89 kWh, è prodotta dalla Verkor (partecipata al 20% circa da Renault), è ricaricabile fino a 190 kW e permette un’autonomia di 555 km per la versione GT da 295 kW di potenza (0-100 km/ in 4,8 secondi, 200 km/h) e di 520 km per la GTS da 345 kW che accelera da 0 a 100 km/h in 3,9 secondi e può raggiungere 220 km/h. Nel primo caso la coppia massima è di 650 Nm, nel secondo di 808 Nm dei quali 508 Nm dedicati solo alle ruote posteriori. E i golosi del volante hanno già capito tutto. L’Alpine A390 sarà lanciata entro la fine del 2026 con una forbice di prezzo compresa tra 64mila e 78mila euro.