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TOKYO – Ibrido e sportività, un connubio che Toyota, il costruttore inventore dell’accoppiamento tra il motore a scoppio e quello elettrico non ha mai messo in atto per veicoli di serie, ma solo per le auto da corsa come la TS050 che partecipa al WEC e ha appena chiuso la stagione con una vittoria sul circuito del Fuji, di proprietà proprio della stessa Toyota.
Il Gazoo Racing insegna. E proprio al prototipo da mille più cavalli che si ispira la GR HV Sports, un concept derivato evidentemente dalla GT86 ma con rimandi estetici, tecnici ed ideali all’auto da corsa a partire dal marchio GR che sta per Gazoo Racing, il nome sotto il quale da un paio d’anni sono state radunate tutte le attività sportive del gruppo. La prima differenza è nella carrozzeria verniciata in nero opaco, nei fari, a matrice di Led posizionati più in basso, e nei gruppi ottici posteriori a boomerang che si trovano nel perimetro interno di sfoghi inediti. Il frontale presenta la presa d’aria più ampia e divisa al centro da un splitter, la coda invece è dotata di un piccolo labbro sul cofano e di un estrattore assai più marcato al quale lascia spazio anche il terminale di scarico centrale a profilo esagonale, per questo posizionato più in alto, e di altri sfoghi. Il motivo è, con ogni probabilità, la presenza della batteria per il sistema ibrido del quale non si sa nulla tranne che il posizionamento dell’accumulatore dietro i sedili, dunque nel punto migliore per garantire il miglior bilanciamento.
Automatica, ma ha leva di una manuale. Così come sulla GT86, la trazione è posteriore, mentre il motore termico dovrebbe essere un boxer proprio come il 2 litri da 200 cv della vettura di serie. A dirlo è la specificità della meccanica, che obbliga ad altrettante specificità la scocca, ma consente di avere altresì un cofano e un baricentro particolarmente bassi. Un’altra differenza macroscopica è l’assenza del tetto con una configurazione tipo Targa che ricorda la MR-2 di seconda generazione, che ha attraversato per intero gli anni ’90. Diverso evidentemente anche l’assetto che conta su pneumatici 255/30 ZR19, nettamente più spinti rispetto ai 215/45 R17 della GT86, così come l’accostamento tra pinze dei freni rosse con marchio GR e dischi forati. L’abitacolo presenta la strumentazione digitale e i sedili sportivi rivestiti in scamosciato e con marchio GR sullo schienale e un’inedita leva del cambio che ha alla sommità lo sportellino rosso che nasconde il pulsante dell’avviamento. Sembra quella di un cambio manuale, ma i realtà è un automatico che simula i tipici movimenti ad H. Sulla consolle centrale ci sono i pulsanti per i programmi di guida.
La famiglia GR pronta ad allargarsi. L’idea di accoppiare l’ibrido ad una modalità manuale della trasmissione non è nuova: l’aveva avuto la Honda con la CR-Z, anche lei un coupè con dimensioni ridotte, ma con cambio manuale vero, trazione anteriore e potenze in gioco nettamente inferiori di 114 cv. Qui invece si potrebbe partire dai 200 cv del motore di serie o dai 170 cv del nuovo 1.6 turbo ad iniezione diretta che Subaru da poco monta su alcuni modello come la Levorg. Non sarà comunque la GR HV Sport la prima sportiva ibrida di Toyota: la precedenza andrà alla nuova Supra attesa per il prossimo anno e sviluppata insieme con BMW. Probabile che anche lei porti le insegne di GR, così come è accaduto alla Yaris e accadrà ad altri modelli, magari proprio la GT-86.
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