Il nuovo Toyota C-HR

C-HR, aspetto originale ed innovativo e tecnologia ibrida: Toyota stupisce ancora

di Lorenzo Baroni
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MADRID - Una delle novità più interessanti di questo fine 2016 è senza subbio il nuovo Toyota C-HR che arriverà sul mercato proprio a partire dai primi giorni di dicembre. Tutto parte dall'idea di un crossover compatto, ecologico e tecnologicamente avanzato che con forme moderne e futuristiche prova a raccontare sé stesso ancor prima di salire a bordo. La sua sigla che diventa un nome Coupé High Rider, per coniugare il piacere di guida e il design al concetto di coupé partendo però dalla praticità di un Suv di segmento C.
 

 

Un manifesto di stile, linee taglienti mutuate dal marchio di lusso Lexus e poi dimensioni ideali a cinque porte per offrire una alternativa in grinta estetica e abitabilità interna alle coupé. Frontale con un incrocio di forme poligonali, montante a pinna arretrato per far posto a un vero finestrino posteriore, ma sprovvisto di maniglia, e poi una carrozzeria da 436 cm in lunghezza per 179 cm di larghezza e 155 cm in altezza.

Linee taglienti e dimensioni azzeccate. Cinque porte per offrire contemporaneamente grinta estetica e abitabilità nella taglia di 436 cm in lunghezza per 179 cm di larghezza e 155 cm in altezza. Muscoli in bella vista, superfici sfaccettate e intagli che ne aumentano l’impatto estetico, ispirato alle pietre preziose. Il frontale è una rivisitazione in chiave tech del keen look, gruppi ottici molto allungati, fari a LED solo come optional (fa parte del tech pack – 1800 euro – solo Style e Lounge). La vista laterale è su più livelli e superfici vetrate ridotta con linea di cintura alta, mentre spicca la particolarità della maniglia posteriore nella parte alta della portiera. Il posteriore è dominato dalla coda alta con fari a LED (fa parte del tech pack – 1800 euro – solo Style e Lounge), lunotto di piccole dimensioni, spoiler alto molto pronunciato.
 


Ci sono i frutti dell'evoluzione in qualità e dettagli. Per gli interni high-tech sono stati scelti materiali piacevoli al tatto e nuove soluzioni tecniche, come ad esempio lo schermo touch da 8” di tipo capacitivo: non è più al centro della plancia ma “sospeso” nella zona alta della stessa. Un effetto tecnologico che illumina il cruscotto e da una sensazione di ulteriore ampiezza per gli interni. Buona l'abitabilità e spazio per le gambe. Bene anche i posti posteriori, forse più compressi dalla particolare forma sportiva dell'abitacolo. Il sistema digitale integrato, come già visto sulla nuova Prius, propone la nuova versione del software di gestione Toyota che, se abbinato al navigatore (optional da 900 o 1.000 Euro a seconda che sia Go o GoPlus) consente di avere anche numerosi servizi connessi. Include sempre per tutti gli allestimenti la retrocamera di parcheggio che aiuta nella manovre (visibilità non eccellente causa lunotto piccolo e montante posteriore-portiera posteriore molto estesi). Lounge prevede di serie i sensori di parcheggio anteriori e posteriori con S-IPA (Simple-Intelligent Parking Assist).

Buono invece il volume del bagagliaio piuttosto regolare e profondo per un Suv con coda spiovente stile coupé, mentre segnaliamo anche qui la mancanza di gancetti appendi abiti sul posteriore (scelta spesso legata a norme di sicurezza in caso di incidente). In conclusione largamente promossa la C-HR sia sul lato dinamico/funzionale che dal punto di vista estetico per un'auto che si candida a diventare non solo un riferimento per il suo segmento ma che sembra già tra le principali candidate per essere inserita nella short list dell'Auto dell'anno 2016.


Abbiamo provato la versione 1.8 Hybrid, per scoprire il suo comportamento reale e le sensazioni trasmesse sia dal posto di guida che dentro l'abitacolo, per capire quanto di tutto questo fosse allineato al suo look estetico innovativo e un po' di rottura. La prima sensazione riguarda il cruscotto e il ponte centrale, ben sagomato, intuitivo e ergonomico, ma soprattutto decisamente futurista, dai pulsanti al grande schermo centrale fino al cruscotto viene pienamente confermato l'effetto "navicella spaziale" che si ha osservandola dall'esterno. L'obbiettivo dei tecnici era quello di ottenere un buon mix tra numerose componenti, come estetica e abitabilità, efficienza su strada e consumi e non ultimi qualità percepita e prezzo.

Una volta accesa l'auto il fatto che non si avvii anche il motore termico ricorda anche agli smemorati che siamo alla guida di un ibrido Toyota. Cambio su D primo colpo di acceleratore e partiamo con il motore benzina ancora spento che però si avvia dopo pochi secondi. Il suo ingresso è dolce e silenzioso, così come il cambio di rumorosità non troppo evidente, lo sterzo è diretto e abbastanza reattivo e nonostante la corporatura da Suv l'auto mostra poca inerzia e un rollio veramente ridotto anche nelle curve più strette.

Determinante è l’adozione della nuova piattaforma TNGA - Toyota New Global Architecture (già impiegata sulla nuova Prius), una base duttile con sospensioni anteriori MacPherson e posteriore a doppio braccio oscillante che consente un abbassamento del baricentro e un buon controllo dello spostamento dei pesi. Complici pneumatici con cerchi di grande diametro (18 pollici nella versione in prova), la vettura è rapida nei cambi di direzione, con uno sterzo preciso e solido, il tutto senza pregiudicare il comfort grazie a sospensioni dalla corsa lunga che digeriscono bene le asperità stradali.

La potenza non è troppo elevata ma il motore risponde senza ritardi e la spinta è buona fino a circa 100km/h. Ovviamente se si cerca il massimo della reattività è meglio impostare il sistema sulla modalità Sport, così il motore reagirà in modo rapido sin dai primi movimenti dell'acceleratore. Meno immediata invece in configurazione Normal e più dolce la modalità Eco che privilegia i consumi e asseconda una guida morbida perfetta per il traffico urbano. Sono sempre presenti le modalità di guida che modificano la risposta del sistema. I consumi letti nel nostro test in Spagna tra urbano ed extraurbano si attestano tra i 17 e i 22 km/l a seconda del traffico, delle velocità e del tipo di guida, il tutto senza eccessive attenzioni e riguardi verso il pedale dell'acceleratore.

Per il nuovo C-HR sono due le soluzioni previste per quanto riguarda le motorizzazioni: un propulsore a benzina e il rinnovato powertrain Hybrid. Il motore “convenzionale” è un 1.2 sovralimentato, con iniezione diretta e un turbo con raffreddamento ad acqua, in grado di erogare 116 CV a 5600 giri/min e 185 Nm di coppia massima tra i 1500 e i 4000 giri/min, abbinabile unicamente al cambio CVT. Possibilità di scelta invece per quanto riguarda la trazione, con il classico schema tuttoavanti o la variante 4WD con giunto elettromagnetico per la trasmissione della trazione al posteriore in caso di necessità (soluzione simile a quella già vista sulla terza generazione di RAV4).

L’Hybrid dal canto suo ovviamente eredita tutte le modifiche presenti sulla recente quarta versione della Prius, compreso il downgrade della potenza complessiva. Il sistema infatti passa dai 136 CV dei full hybrid “standard” (vecchia Prius, Auris, Lexus CT) ai 122 attuali. Il propulsore termico mantiene la consueta cilindrata 1,8 e il ciclo di funzionamento è sempre di tipo Atkinson, caratteristica comune a tutti gli ibridi marchiati Toyota-Lexus.

La potenza erogata dal motore a benzina è pari a 98 cavalli e gli interventi dei tecnici nipponici (funzionamento dell’EGR, sistema di raffreddamento a doppio condotto, cuscinetti di biella con rivestimento in resina, catena della distribuzione a bassa frizione) hanno consentito di raggiungere un rendimento termico da record: ben il 40%. Modifiche importanti anche per quanto riguarda la parte elettrica, con un motore principale, identificato dalla sigla MG2, da 72 cavalli, a fronte degli 82 sviluppati dalla precedente generazione di Hybrid; il tutto è però ora più efficiente, più leggero e di dimensioni inferiori rispetto a prima. Discorso analogo anche per l'inverter, che è ora più compatto di oltre il 30%. Il gruppo di trasmissione ibrido è stato completamente rivisto nella logica di funzionamento e rivoluzionato nella componentistica: il sistema è ora notevolmente meno ingombrante (sono 47 i millimetri in meno rispetto a prima). Sono inoltre state ridotte le perdite per attrito del 20% grazie alla nuova disposizione degli ingranaggi: il motore elettrico di trazione MG2 è stato montato su un albero parallelo a quello su cui sono installati il generatore MG1 e il rotismo epicicloidale, organo che unisce la parte elettrica al motore termico. La batteria del sistema ibrido rimane di tipologia Nichel-Metal Idruro, ha dimensioni ridotte del 10%, perde circa 1 chilo di peso e assicura maggiore durata. Il tutto è installato sotto la seduta dei passeggeri posteriori, per migliorare il bilanciamento dei pesi e non penalizzare la capacità di carico del vano bagagli.

Il C-HR, pur essendo nelle intenzioni del gigante nipponico una proposta completamente nuova rispetto ai segmenti già esistenti, è la variante Toyota nel mondo dei SUV-crossover di medie dimensioni e, cavalcando l’onda del successo clamoroso degli ultimi anni registrato da questa particolare tipologia di auto, punta a raggiungere vendite record. Per farlo però dovrà vincere la concorrenza di competitor molto agguerrite e che stanno facendo registrare numeri importanti: tra tutte analizziamo le cugine Qashqai-Kadjar, la Mini Countryman e la Jeep Renagade. Qashqai è un po’ la regina della categoria, con i suoi dieci anni di vita e circa 25mila immatricolazioni nel 2016: la gamma prevede 5 allestimenti (Visia, Acenta, Business, N-Connecta e Tekna) ed interessanti contenuti tecnici per quanto riguarda la tecnologia e la sicurezza. Si va dal Nissan Safety Shield (pacchetto di sistemi di assistenza alla guida per aumentare la sicurezza della vettura) all’infotainment Nissan Connect con servizi connessi, dall’Around View Monitor al parcheggio automatico assistito. La partnership Nissan-Renault ha poi dato vita nel 2015 alla variante francese dell’apprezzato SUV, con buona parte della componentistica in comune ma con qualche differenza sostanziale: in casa Renault troviamo il piacevole cambio doppia frizione EDC disponibile in abbinamento al dCi 110 CV e al Tce 130 CV. Anche per Kadjar non mancano le chicche tecnologiche, come l’ R-LINK 2 con store online dedicato e 6 profili utente personalizzabili, la gestione intelligente del 4x4 con l’All Mode e le sue modalità di guida (2WD per la trazione anteriore, Auto con l’attivazione della trazione integrale solo in caso di perdita di aderenza, e Lock con ripartizione 50/50 tra le ruote anteriori e quelle posteriori fino a 40 km/h) e gli ADAS per l’assistenza alla guida.

Nel caso di Mini potremmo tranquillamente parlare di icona reinventata: il grande successo della nuova serie nei primi anni 2000 ha dato il via a molteplici declinazioni del concetto “Mini”, fino ad arrivare ai giorni nostri con le varie Paceman, Cabrio, Clubman e appunto Countryman. Come sempre una delle principali ragioni di acquisto è l’estetica e il posizionamento premium della vettura, in grado di regalare un’aura di desiderabilità non comune ad altri marchi. Anche per la Countyman grande possibilità di personalizzazione e ampia gamma di motorizzazioni: propulsori benzina 1.6 con potenza da 98 a 218 CV, diesel 1.6 da 90 o 112 CV o diesel 2.0 da 143 CV. Disponibilità del cambio automatico e della trazione integrale; è da poco stata annunciata la versione 2017, con l’interessante novità della variante Hybrid plug-in. Chiudiamo la panoramica con il fenomeno Renegade, lanciata nel 2014 e in grado di registrare già quasi 30mila immatricolazioni nel solo 2016. Appeal del marchio, grade strategy semplice e offerta competitiva ne hanno decretato il successo. Tra le particolarità da segnalare ricordiamo il cambio automatico a nove rapporti (unicità nel segmento), l’Hill descent control per gestire la velocità in discesa, e l’impianto audio Beats con amplificatore digitale a 8 canali.


Semplice e completo il line-up del C-HR con tre allestimenti immediatamente riconoscibili: si parte dalla versione Active, disponibile in abbinamento al 1.2 turbo benzina, a trazione anteriore o integrale, o con powertrain Hybrid, che prevede di serie cerchi in lega da 17”, sistema multimediale Toyota Touch 2 (schermo da 8”, DAB, retrocamera di parcheggio e connettività Bluetooth®, Aux-in e USB), pacchetto di sicurezza Toyota Safety Sense Plus (sistema pre-collisione con rilevamento pedoni, avviso superamento corsia, riconoscimento segnaletica stradale, fari abbaglianti automatici, cruise control adattivo) e clima automatico bizona. Salendo nella strategia troviamo la Style con la carrozzeria bicolore (tetto nero e corpo vettura a scelta), i cerchi in lega da 18” e vetri posteriori oscurati, e la più rifinita Lounge che torna alla tinta carrozzeria unica e aggiunge di serie il sistema di parcheggio assistito SIPA e il Nanoe ION Generator per la sanificazione dell’abitacolo. Style e Lounge sono disponibili solo in abbinamento al 1.2 turbo benzina a trazione integrale o al powertrain Hybrid. Anche nel posizionamento prezzi Toyota punta forte sul periodo di lancio e fino a fine anno sono attive scontistiche ad hoc: grazie alla riduzione di circa 4.900 euro in caso di permuta o 3.900 euro in mancanza di essa, il listino è particolarmente aggressivo. Molto semplice anche nella composizione, prevede solo tre prezzi: 21.500 Euro per una 1.2 turbo benzina 2WD Active, 23.500 per una 1.2 turbo benzina 4WD Active o una 1.8 Hybrid Active, e 25.500 in caso di scelta di una Style o Lounge con motore 1.2 turbo benzina 4WD o 1.8 Hybrid. I prezzi indicati comprendono lo sconto.

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Venerdì 18 Novembre 2016 - Ultimo aggiornamento: 23-11-2016 17:35 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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