La Mazda 787B che ha vinto la 24 Ore di Le Mans nel 1991

Mazda vinceva a Le Mans 25 anni fa, primo e finora unico successo giapponese

di Mattia Eccheli
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HIROSHIMA – Contro ogni pronostico, Mazda ha vinto la 24 Ore di Le Mans. Il venticinquesimo anniversario di quel clamoroso successo ricorre proprio quest'anno. Con la 787B, il costruttore di Hiroshima è l'unico giapponese ad essersi imposto nella gara di endurance più impegnativa e più antica al mondo (tra qualche ora si disputa l'84° edizione, la prima si corse nel 1923). Di più: Mazda 787B è anche l'unico modello “non convenzionale” ad aver vinto sul circuito del la Sarthe.

Quando il britannico Johnny Herbert tagliò il traguardo, Mazda scriveva un nuovo capitolo di storia dell'auto grazie al motore rotativo Wankel. Era il 23 giugno del 1991 e gli appassionati si aspettavano la vittoria della Mercedes C11 che aveva comandato la corsa per oltre 20 ore. Assieme al tedesco Volker Weidler ed al francese nato in Lussemburgo Bertrand Gachot, Herbert aveva guidato la rimonta della colorata vettura nipponica con il numero 55.


Negli annali rimarranno per sempre i 362 giri percorsi nell'arco di un giorno per un totale di 4.922,81 chilometri alla media di oltre 205 km/h. Quella storica vettura è esposta dal 1992 nel Museo Mazda a Hiroshima. Le modifiche al regolamento introdotte l'anno dopo l'affermazione giapponese hanno di fatto sancito l'esclusione dalla competizione del motore rotativo. Per Mazda, a di là del successo, l'edizione del 1991 fu quasi un “trionfo”: anche le altre due vetture in gara, una nuova 787B ed una “vecchia” 787, terminarono la gara (sesta e ottava).


Alle spalle del prototipo giapponese con motore da 2.6 litri da 710 cavalli a trazione posteriore si classificarono tre Jaguar XJR 12 (al volante di quella che si piazzò terza c'era anche l'italiano Teo Fabi) e la Mercedes C11 con un equipaggio austro-tedesco del quale faceva parte un giovanissimo Micheal Schumacher, 21 anni all'epoca. Per Mazda, che anche presso il quartier generale europeo, a Leverkusen, esibisce manifesti che ricordano la vittoria del 1991, si trattò della conferma dell'affidabilità del motore rotativo. Al termine delle normali ispezioni di fine gara, gli ingegneri Mazda affermarono che l'unità R26B era talmente in buone condizioni che avrebbe potuto “correre un'altra maratona di 24 ore”. Non a caso, a Hiroshima si sta lavorando ad un rilancio del motore rotativo, naturalmente in versione SkyActiv. Probabilmente per celebrare i cento anni di Mazda, nel 1920.
 

 

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Sabato 2 Luglio 2016 - Ultimo aggiornamento: 04-07-2016 11:57 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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