Toyota C-HR Hy-Power concept, l'ibrido del futuro ancora più performante

Toyota C-HR Hy-Power concept, l'ibrido del futuro ancora più performante

di Nicola Desiderio
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FRANCOFORTE - La Toyota C-HR è indubbiamente un successo e stanno a dimostrarlo le oltre 12mila unità vendute nei primi 8 mesi dell’anno che rappresentavano l’obiettivo per l’intero 2017 e che avevano causato lunghe attese per i clienti, ora rientrate in larga parte. Ben il 90% è ibrido, una percentuale superiore al 75% a livello europeo e che rispecchia anche l’orientamento di Toyota sul nostro mercato dove da tempo è stato superato il target del 50% fissato per il 2020 per quella che è la tecnologia simbolo per il marchio delle Tre Ellissi a 20 anni dall’introduzione della prima Prius e con oltre 10 milioni di unità ibride vendute tra Toyota e Lexus.

Nero opaco e arancio. Al Salone di Francoforte la C-HR si propone con l’allestimento sperimentale Hy-Power, studiato dal centro stile ED2 di Sophia Antipolis, vicino Nizza, per esplorare le capacità espressive di un design che, insieme alla propulsione ibrida, è il punto di forza di questo modello. La carrozzeria è verniciata in Dark Carbon con rivestimento opaco con inserimenti in nero opaco sullo spoiler anteriore, il logo e il rivestimento degli archi passaruota mentre è stata utilizzata vernice Burning Orange anodizzata per il montante anteriore, i retrovisori e per la griglia anteriore. Stessa colorazione per gli inserti utilizzati all’interno e per il filo sui rivestimenti neri dei sedili, dotati di una nuova imbottitura asimmetrica e con sfaccettature multiple. Il medesimo schema è stato applicato ai pannelli porta e ai braccioli. In arancione sono i fianchetti dei sedili, i poggiabraccia laterali e la modanatura che percorre tutta la plancia e parte delle portiere.

Due ibridi è meglio di uno. Ma c’è anche dell’altro in questa C-HR Hy-Power ed è nascosto nel nome che lascia presagire la prossima novità per questo modello, ovvero un sistema ibrido più potente che allargherà verticalmente la gamma del crossover compatto giapponese. Dopo infatti aver applicato l’ibrido orizzontalmente a tutti (o quasi) i modelli in gamma, è arrivato il momento di offrire più soluzioni per ognuno di essi. Il sistema ibrido attuale prevede un motore 1,8 litri a benzina a ciclo Atkinson accoppiato da un elettrico per 122 cv di potenza e voci di corridoio parlano di un 2 litri e un compagno ad elettroni ancora più prestante, per potenze e prestazioni superiori, ma sempre votate alla massima efficienza. Inalterato invece lo schema elettromeccanico che prevede una trasmissione a ruotismo epicicloidale, che integra anche il generatore e fa da cambio a variazione continua, e la batteria al Nickel-Metal Idruro, anche se potrebbero esserci sorprese.

Sotto sotto c’è anche una Lexus. Questa nuova variante potrebbe arrivare in occasione del restyling di metà vita della C-HR, dunque non prima del 2019, ma il sistema ibrido più potente invece debutterà prima sulla nuova Lexus UX, il suv compatto che allargherà verso il basso la gamma del marchio di lusso di Toyota, anticipato già da un concept omonimo presentato lo scorso anno al Salone di Parigi, e che arriverà nel corso del 2018. C-HR e UX condivideranno il pianale TNGA ma, mentre la prima è prodotta in Turchia, il secondo arriverà dal Giappone. E presto potrebbero esserci altri modelli dotati di più sistemi ibridi in gamma.
 

 

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Giovedì 14 Settembre 2017 - Ultimo aggiornamento: 18-09-2017 16:24 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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