La Hyundai Kona

Il futuro è adesso. A Francoforte non solo vetture che non inquinano, sugli stand svettano i modelli a ruote alte

di Giorgio Ursicino
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FRANCOFORTE - Nonostante qualche assenza il salone nel paese faro dell’industria dell’auto ha sempre il suo fascino. E la sua importanza. Soprattutto in un momento come questo in cui il settore si appresta a cambiare passo. I costruttori giapponesi (soprattutto la Toyota che il più grande) da decenni parlano di rispetto ambientale, mobilità sostenibile, recupero di energia, auto elettrica e anche a idrogeno.
 

 

A spingere in questa direzione ci si è poi messa con decisione anche la Cina che fino a poco tempo fa si preoccupava soprattutto di motorizzare la sua popolazione miliardaria e solo recentemente è diventata il paladino delle vetture ecologiche promuovendone lo sviluppo e la diffusione. Scossi dal “caso emissioni” che ha penalizzato il diesel (più o meno dappertutto meno che in Italia) i brand tedeschi hanno rapidamente rivisto i target e messo la freccia per cercare di far diventare la Germania la locomotiva del cambiamento, l’apripista nella nuova era della mobilità. Così il motor show sulle rive del Meno è sembrata una mela spaccata in due.

Da una parte le tecnologie del futuro che anticipano le vetture che verranno, quelle che non inquinano e che si guidano da sole. Dall’altra numerose novità pronte per andare in produzione, sbarcare negli showroom e mostrare le loro doti sulle strade dell’intero pianeta visto che i principali mercati godono di buona salute e le vendite globali continuano a crescere con l’obiettivo di infrangere la barriera dei cento milioni di nuovi veicoli consegnati l’anno già nel 2019. Ciliegina sulla torta le supercar, sempre più belle e performanti, dalla raffinata Ferrari Portofino all’estrema Project One griffata Mercedes, qualcosa di simile alla Freccia d’Argento di Lewis Hamilton con un posto in più e l’omologazione stradale.
 

 

Quali delle facce della luna sia più intrigante non è facile dire, ma il vertiginoso percorso che porta al domani scatena emozioni forti poiché, anche se richiederà tempi medio-lunghi, rappresenta la più epocale rivoluzione del comparto da quando alla fine dell’Ottocento è stata inventata l’auto. Resta il dibattito tuttora apertissimo se, senza incrementare le fonti di energia rinnovabile, l’inquinamento si sposterà solo dai tubi di scarico delle vetture alle ciminiere delle centrali. Sia come sia, sarebbe già un cambiamento rilevante e, almeno in parte, pure un successo poiché i maggiori problemi causati dalle emissioni sono per la salute delle persone che vivono in maggioranza nei grandi centri urbani, proprio dove girano le vetture e il traffico è più congestionato.

Mentre le aziende petrolifere non sembrano arroccate a difendere un fortino che potrebbe rapidamente sgretolarsi e cercano di cavalcare il cambiamento, quelle di energia (Enel in testa) sono sempre più convinte che l’era della decarbonizzazione è già iniziata e sono ormai pronte a promuovere fra le numerose sorgenti che producono elettricità quelle rinnovabili, dall’eolico al fotovoltaico. In ogni caso quasi tutti ritengono che entro un paio di decenni rimarrà poco delle vetture tradizionali, al di là delle minacce più o meno velate dei governi di vietare la vendita di veicoli a motore termico nel 2040 e quelle ancora più imminenti dei sindaci di limitarne la circolazione.
 

 

La guida autonoma e l’elettrificazione cambieranno il volto dell’auto. Non ci sarà più bisogno degli ingombranti propulsori a pistoni, dei complessi impianti di raffreddamento e lubrificazione, e delle relative trasmissioni. I propulsori elettrici sono semplici, possono essere compatti e numerosi così da alimentare uno stravolgimento profondo della carrozzeria compreso nell’abitacolo data la mancanza del ponte di comando, cioè del volante e dei pedali In questo modo le vetture diventeranno dei veri salotti, confortevoli e silenziose, soprattutto molto sicure poiché, se ognuna saprà quello che fanno le altre, gli incidenti si ridurranno vertiginosamente fino ad azzerarsi.
Se il futuro scatena la fantasia e fa pulsare il cuore, ci sono emozioni forti anche per chi vuole acquistare un’auto adesso. I gioielli di Francoforte emettono una bella luce, fra loro spiccano in particolare i Suv e questa volta nelle prime file della griglia ci sono quelli compatti.

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Domenica 22 Ottobre 2017 - Ultimo aggiornamento: 23:10 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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