La Nissan Xmotion concept

Nissan, a Detroit svelato il concept Xmotion. Suv compatto a 6 posti che anticipa il design del futuro

di Sergio Troise
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DETROIT - Tra sviluppo della motorizzazione elettrica e guida autonoma il futuro dell’automobile è ormai segnato. Ma è interessante scoprire anche come cambieranno il design esterno e l’abitabilità interna delle auto del futuro. Su questo versante il Salone di Detroit 2018 offre spunti di riflessione interessanti, grazie ad alcuni concept realizzati proprio per questo. Emblematico il caso Nissan, che al salone americano ha illustrato in anteprima mondiale il suo futuro nel campo dei Suv compatti presentando l’Xmotion (si pronuncia cross motion), progetto mirato al dopo 2020 per un veicolo sport utility compatto (4,59 metri) e sei posti (4+2 disposti su tre file) che vuole unire la cultura e la tradizione artigianale giapponese con la praticità americana e le tecnologie all’avanguardia del piano NIM (Nissan Intelligent Mobility).

Tra passato e futuro. La carrozzeria si fa notare per la sua presenza possente e dinamica, caratterizzata dalle inconfondibili linee laterali a U e da un’evoluzione della tipica griglia V-motion di Nissan (ora più ampia, profonda e visibile) e dai fari a boomerang. L’aspetto, caratterizzato anche dalla colorazione carbonio e dalla finitura lucida della calandra, è di solidità e ispira un senso di protezione dedicata agli occupanti, sottolineato anche dai paraurti anteriori e posteriori (semplici quanto robusti) e dagli spoiler laterali che segnalano la forza che il veicolo intende esprimere. Quanto agli interni, sono realizzati con criteri rigorosamente artigianali, riproducono i paesaggi giapponesi (come i panorami del monte Fuji incorniciati dallo skyline di Tokyo) rendendo omaggio alle radici della Casa di Yokohama, ma con un occhio puntato verso la nuova era dei veicoli connessi e autonomi.

Tradizione e innovazione. Un esame approfondito delle soluzioni adottate su questo concept riserva sorprese stupefacenti: gli interni – pensate - sono modellati sull’immagine di un fiume, con la console centrale che raffigura un ponte, realizzata secondo una tecnica tradizionale dell’architettura giapponese, il kanawa tsugi, impiegata dai falegnami per costruire templi e santuari religiosi. Il design del quadro strumenti deriva da un’interpretazione moderna del kigumi, un altro metodo della falegnameria tradizionale che, richiamando l’aspetto di una solida struttura ossea, comunica un senso di forza e sicurezza. Ma attenzione: non per questo l’avanguardia tecnologica viene trascurata: gli interni comprendono 7 schermi digitali, tre display principali, due sul lato destro e sinistro che coprono la lunghezza del quadro strumenti. I consueti specchietti retrovisori sono sostituiti da un sistema di telecamere di monitoraggio, che visualizzano tutte le immagini e le informazioni direttamente sugli schermi. E i display e il sistema di infotainment si possono comandare attraverso i gesti delle mani e i movimenti degli occhi. “I comandi intuitivi anche di tipo vocale – tengono a sottolineare in casa Nissan - permettono al conducente di concentrarsi solo sulla guida, consultando le informazioni essenziali in modo intelligente, facile e sicuro”.

La filosofia del progetto. Alfonso Albaisa, vicepresidente con delega al design di Nissan Motor Company, ha dichiarato: “Il concept Xmotion è un esempio di come si possano far convivere elementi apparentemente contrastanti in un insieme di grande impatto. Se da un lato ci siamo ispirati all’estetica e alle tecniche giapponesi trasmesse di generazione in generazione per creare un impatto visivo che superi la prova del tempo, dall’altro abbiamo voluto caratterizzare il veicolo con le funzionalità richieste dagli automobilisti di oggi, tipiche dell’era dei crossover connessi e autonomi.” E ancora: “Se a prima vista Xmotion sembra avere un design minimal – ha aggiunto Albaisa - con uno sguardo più attento emergono dettagli che rendono questo concept eccezionale. Grazie al mix vincente di stile e tecnologia, esprimiamo l’obiettivo di realizzare un mondo migliore per le persone.”

Dettagli che spiegano tutto. Già al primo impatto visivo, dall’esterno, il concept giapponese si fa notare per alcune peculiarità come i cerchi in metallo e pneumatici all-terrain (realizzati da Michelin) che fanno da contraltare alla semplicità del profilo. Come il resto del veicolo, anche le ruote ispirate agli utensili meccanici e alle gomme da fuoristrada formano un unicum armonioso: il battistrada, infatti, è laminato sopra i cerchi in lega di alluminio da 21 pollici. Tra le altre particolarità degli esterni, il tetto apribile a scomparsa e l’originale design delle luci di coda, ispirato ai dettagli del kumiko, l’arte dei puzzle e della lavorazione del legno giapponese (la struttura dei gruppi ottici è in realtà un’illusione ottica prodotta da un ologramma).

Comfort e sostenibilità. Il passo lungo e le ruote spinte verso l’esterno permettono, come detto, di disporre i passeggeri secondo lo schema “4+2”. Le tre file, formate da sedili singoli affiancati, sono progettate per accogliere comodamente una giovane coppia, un’altra coppia e due bambini o animali. Le finiture sono sofisticate, ma in un’ottica di sostenibilità l’aspetto del legno naturale è stato ricreato impiegando un’impiallacciatura ottenuta da un solo albero, selezionato tra le foreste della prefettura di Yamagata, nel Nord del Giappone. Anche la conformazione dei poggiatesta dei sedili si ispira alla lavorazione kumiko per assicurare un supporto ottimale e un senso di continuità con il resto degli interni. Grazie al design traforato, i passeggeri seduti dietro avranno sempre di fronte un motivo diverso, a seconda dell’angolazione da cui osservano il poggiatesta. Secondo Albaisa “i sedili sono come navi che si lasciano trasportare dal corso d’acqua, esemplificato dalla fantasia a onde del pianale. In terza fila, quando si apre la portiera, compare un paesaggio nascosto dove il monte Fuji si erige in tutta la sua maestosità, ma senza diventare una presenza ingombrante”.

Il futuro è tra noi. Il concept Xmotion rende l’idea della visione di Nissan in materia di stile, comfort, funzionalità, rispetto dell’ambiente e “piacere di viaggiare” a bordo dei propri Suv del futuro. Il tutto, con motorizzazioni ecologiche e sistemi di guida autonoma tutti da scoprire. Sulle prime la casa nipponica non ha fatto anticipazioni. Sulle seconde, invece, il concept Xmotion è un “libro aperto” che rivela l’evoluzione del ProPilot (il sistema di guida semi autonoma già presente su Qashqai e Leaf) e, soprattutto, la possibilità di comandare i display e il sistema di infotainment attraverso i gesti delle mani e i movimenti degli occhi. E non solo. Prima o poi sarà possibile attivare i sistemi di bordo grazie anche al riconoscimento delle impronte digitali. Eh sì: il futuro è tra noi.

 

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Martedì 16 Gennaio 2018 - Ultimo aggiornamento: 22:09 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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