Fa Fiat 500F sarà esposta al MoMa

Festa della 500, il Cinquino entra al MoMa: è un'opera d'arte moderna

di Sergio Troise
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TORINO - Era una modesta utilitaria. Oggi è un’opera d’arte. Parliamo della 500, la piccola utilitaria Fiat del secolo scorso. Nel giorno del compleanno per i 60 anni è arrivata la notizia dagli Usa: la 500 entra a far parte della collezione permanente del MoMA, il museo d’arte moderna di New York.

La prima auto italiana ad ottenere un simile riconoscimento è stata la Cisitalia del 1947, capolavoro di stile firmato Pinin Farina che venne definito “scultura in movimento”. L’onore di figurare nel prestigioso museo di Manhattan lo hanno avuto anche altre auto italiane, come la Multipla e la monoposto Ferrari Formula 1 firmata da John Barnard per il Mondiale del 1990. Tra i marchi stranieri, il privilegio è andato a icone come Jeep Willys, Volkswagen Beetle, Jaguar E, Smart e Mini.
 

Che anche la 500 potesse fregiarsi del titolo di “opera d’arte” nessuno lo sospettava. L’auto – quella del 1957 – nasce infatti da un progetto molto semplice, sia pure sostenuto da una mission importante: la 500 doveva essere una utilitaria pratica ed economica, destinata a motorizzare gli italiani impegnati nella faticosa ripresa negli anni del boom economico. Soltanto in epoca recente (2007) la 500 si è trasformata in una moderna citycar, dimostrandosi capace di rigenerarsi nei contenuti e nella vocazione senza tradire il suo stile vincente, fatto di simpatia, allegria, personalità forte.

In casa Fiat parlano di “un tributo straordinario al valore artistico e culturale di questa icona dello stile italiano nel mondo”e di “un avvenimento speciale, che rende onore alla sua storia, al suo stile e al design che l’hanno resa celebre ovunque”. Olivier François, Head of Fiat Brand e Chief Marketing Officer FCA, ha espresso la soddisfazione personale e dell’azienda, osservando: “Se è vero che la Fiat 500 ha segnato la storia dell’automobile, è altrettanto vero che non è mai stata solo un’automobile. Nei suoi sessanta anni di vita è andata ben oltre la sua manifestazione materiale per entrare nell’immaginario collettivo, diventando un’icona, che ora ha l’onore di essere certificata dall’acquisizione del MoMA: un tributo al suo valore artistico e culturale.”

Ma come è nata la decisione del MoMa di acquisire la 500 tra le opere d’arte della sua galleria permanente? Martino Stierli, Philip Johnson Chief Curator of Architecture and Design del prestigioso museo di New York, ha spiegato: “La Fiat 500 è un’icona della storia dell’automobile che ha cambiato per sempre il modo di disegnare e di produrre auto in Italia. Aggiungere questo capolavoro alla nostra collezione ci consente di ampliare il racconto del MoMA sulla storia del design automotive”.
 

 

L’esemplare acquistato dal MoMA è una 500 F, la più diffusa di sempre, prodotta dal 1965 al 1972, quando venne sostituita dalla 500 L e poi dalla R, l’ultima della serie (con il motore 600 della 126) prima della “rinascita” del 2007. La F fu la prima a montare le portiere incernierate anteriormente, per motivi di sicurezza; la chiusura della cappottina in tela era affidata ad un unico gancio centrale in sostituzione dei due metallici dei modelli precedenti; furono eliminate le modanature sul cofano anteriore e sulle fiancate e cambiò anche il disegno dei fanali e delle luci posteriori. Il motore, bicilindrico di 499 cc che in origine poteva contare su appena 13 cv, con la F arrivò a 18, assicurando una velocità massima di 95 km/h.

Dal 1957 al 1975 sono stati prodotti oltre 4 milioni di esemplari della 500, mentre dal 2007 al 2017 il modello di nuova generazione ha toccato quota 2 milioni, per un totale di 6. Prodotta oggi in Polonia, nello stabilimento Fiat di Tychy, la 500 è leader di vendite in Europa, prima in 8 paesi e sul podio in altri 6. Sin dall’esordio ha fatto incetta di premi e riconoscimenti, tra i quali il Car of the Year e il Compasso d’oro. 

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Mercoledì 5 Luglio 2017 - Ultimo aggiornamento: 07-07-2017 16:29 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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