La Seat Ibiza TGI

Seat Ibiza TGI, ecco la bi-fuel a metano: buone prestazioni, gradevole al volante e felice il portafogli

di Nicola Desiderio
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MADRID – La Seat Ibiza a meno di un anno dal debutto completa la propria gamma, oltre che con le versioni diesel da 80 cv, 95 cv e 115 cv, anche con l’attesa TGI a metano da 90 cv che si aggiunge alla Mii e alla Leon già equipaggiate con questo tipo di carburante che in Italia nel 2017 ha interessato l’1,6% del mercato e sta già mostrando segnali di crescita a gennaio destinati sicuramente a rafforzarsi grazie ad una serie di novità sul tema che arrivano proprio da Seat e da tutto il gruppo Volkswagen.
 

Meccanica moderna e adattata. La Seat Leon TGI sfrutta il moderno 3 cilindri mille turbo ad iniezione diretta, già disponibile in gamma con potenze da 95 cv o 115 cv, rivisto però in profondità. Gli iniettori per il metano sono stati inseriti nei collettori di aspirazione, inoltre è stato modificato il diagramma di distribuzione, sono state rinforzate le sedi valvole, adottati pistoni rivestiti al nickel-cromo con segmenti specifici e persino il turbocompressore è differente perché dotato di una girante più leggera, per garantire una migliore prontezza di risposta. Ci sono poi tutti i sensori necessari e il serbatoio che contiene circa 13 kg ed è posizionato sotto il vano di carico. La capacità di quest’ultimo scende da 355 a 262 litri e sparisce la possibilità di avere la ruota di scorta. In compenso rimane inalterato il serbatoio per la benzina a 40 litri così che l’autonomia complessiva arriva a 1.155 chilometri.

Utilizzo reso facile facile. Le altre modifiche riguardano ovviamente la presenza del bocchettone, che si trova dietro lo sportellino, a fianco di quello per la benzina, e la strumentazione con la presenza dell’indicatore per il livello del metano, perfettamente identico a quello per la benzina, e la spia la quale segnala che il motore sta marciando effettivamente a gas naturale. Adattate anche le visualizzazioni del computer di bordo, sia quello consultabile attraverso il display sul cockpit, sia quello che è possibile richiamare sullo schermo del sistema infotelematico: in entrambi i casi sono consultabili i dati di consumo e di autonomia con tutti e due i combustibili. La commutazione tra il funzionamento a metano e quello a benzina è totalmente automatica e il sistema sceglie quest’ultima solo quando l’altro carburante è esaurito o occorre avviare il motore con una temperatura esterna inferiore ai 10 gradi. Il cambio è lo stesso manuale a 5 rapporti della versione a benzina da 95 cv, ma la TGI pesa 127 kg in più.

Non chiede alcuna rinuncia. La Seat Ibiza TGI ha 90 cv e dichiara buone prestazioni (177 km/h e 0-100 km/h in 12,1 secondi) con un consumo di metano di 4,9 kg/km pari a 88 g/km di CO2, un bel taglio rispetto ai 106 g/km (-17%) della versione a benzina con un’ancora più netto calo delle spese d’esercizio visto che il metano costa meno di un euro al chilogrammo. Altri vantaggi per l’ambiente sono l’assenza di particolato allo scarico e le emissioni di ossidi di azoto inferiori dell’85%.

La Ibiza TGI ha effettivamente una marcia gradevole e mantiene tutte le prerogative delle altre versioni, non ultima l’ottima tenuta di strada, il comfort e l’ampia dotazione per la connettività, il comfort e la sicurezza. Da questo punto di vista la TGI è pari alle altri versioni visto che sarà proposta in tutti gli allestimenti previsti dal listino, compreso il più dotato Xcellence e lo sportiveggiante FR. Uniche limitazioni: l’impossibilità di avere lo storage pack, l’impianto audio potenziato, il tetto apribile e, come già detto, la ruota di scorta. Si parte da 16.050 euro con il Reference – ma ci sono anche Style e Business – ovvero 1.650 euro rispetto alla corrispondente versione a benzina.

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Giovedì 15 Febbraio 2018 - Ultimo aggiornamento: 22-02-2018 12:27 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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