La nuova Porsche Cayman

Porsche Cayman, la “piccola” coupè mette il turbo e rispolvera la griffe 718

di Nicola Desiderio
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MALMÖ - Se si ha un nome, non si può scegliere un numero a caso. Ecco perché ora si chiama Porsche 718 Cayman, un po’ per ricordare la 718 che tra il 1957 e il 1963 vinse tre edizioni della Targa Florio e una 12 Ore di Sebring, un po’ per sottolineare di più il legame che la lega alla 718 Boxster, anche lei rinnovatasi da poco con una novità destinata a fare epoca: l’addio ai motori boxer 6 cilindri aspirati per fare posto ai 4 cilindri turbo. I puristi gridano allo scandalo, ma la riduzione di consumi ed emissioni è un obbligo e, nel caso di una Porsche, rappresenta una sfida da battere in nome delle prestazioni e del piacere di guida. Ma a Zuffenhausen non hanno messo le mani solo nel cofano.

La 718 Cayman infatti sembra praticamente uguale a chi l’ha preceduta, ma solo tetto e parafango sono identici mentre le novità più evidenti sono i fari con gli ormai caratteristici 4 punti luminosi e le luci posteriori unite da una modanatura che ospita la scritta Porsche tridimensionale celando al suo interno lo spoiler a scomparsa. Qualche novità si trova anche nell’abitacolo per la connettività, le finiture sempre impeccabili e infine per la sicurezza con l’introduzione del cruise control adattativo, del sensore per l’angolo cieco e della frenata anti multicollisione. Ben più corposi gli aggiornamenti tecnici. La Cayman S passa alla 718 Cayman i freni e la 718 Cayman S si prende quelli della 911 Carrera S mentre lo sterzo è addirittura quello della 911 Turbo, più diretto del 10%. Nuove anche le sospensioni, con la parte elastica completamente rivista e quelle posteriori dotate di una geometria leggermente diversa.

In presenza degli ammortizzatori a controllo elettronico, l’assetto è più basso di 10 mm e addirittura di 20 mm sulla 718 Cayman S. Cambia anche la gestione delle prestazioni. Ora è di serie la possibilità di selezionare la modalità di guida Sport mentre con il pacchetto Sport Chrono arriva il manettino sul volante con 4 posizioni e il pulsante Sport Response che consente di avere il massimo per 20 secondi, sia dal telaio sia dal motore. I nuovi 4 cilindri sovralimentati sono un 2 litri da 300 cv (275 km/h e 0-100 km/h in 4,7 s.) e un 2,5 litri da 350 cv (285 km/h e 0-100 km/h in 4,2 s.) dotato di turbina a geometria variabile, finora esclusiva della 911 Turbo.

Non ringhiano come il “sei”, ma il sound ricorda certe vecchie auto da corsa, consumano fino al 13% in meno, in basso spingono e hanno la scala rossa a 7.500 giri/min. Ma ciò che conta e che hanno un’erogazione naturale e una risposta prontissima, così da poter giocare con l’acceleratore in curva, uno dei piaceri per i quali si compra una coupé 2 posti a trazione posteriore e che su questa 718 Cayman trovano la loro sublimazione. L’ultima sorpresa è nel prezzo: parte da 54.139 euro, cifra che ne fa la Porsche più a buon mercato, meno della 718 Boxster ristabilendo un posizionamento che, da che mondo e mondo, vede la coupé costare meno della scoperta.
 

 

 

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Venerdì 2 Settembre 2016 - Ultimo aggiornamento: 20:25 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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