Tiguan è il primo sport utility basato sulla modernissima piattaforma del Volkswagen Group. È più lungo (6 cm), più largo (3 cm) e più basso (3,3 cm) del precedente, ma soprattutto sfoggia un passo più generoso di 7,7 cm che porta la lunghezza tota

Nuovo Tiguan, il Suv secondo Volkswagen punta su qualità, efficienza e design

di Giorgio Ursicino
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BERLINO - Un punto di vista importante. In un segmento che sta diventando fondamentale: in Italia, in Europa, nel mondo. Parliamo di Suv e parliamo di Volkswagen visto che la casa tedesca, dopo il “reveal” all'ultimo salone di Francoforte, si appresta a lanciare la seconda generazione di Tiguan, uno dei modelli della sua classe più famoso e apprezzato del pianeta. Tutti sappiamo che gli sport utility sono i veicoli di maggior successo, forse gli unici che hanno proseguito la loro corsa anche negli anni in cui il mercato ha faticato assai. Quanto sta avvenendo nell'ultimo periodo, però, è veramente sorprendente.
All'arrivo il primo Tiguan (nel 2007) i Suv nel nostro paese rappresentavano appena il 7% delle vendite totali, lo scorso sono arrivati al 25% e nel primo trimestre del 2016 hanno addirittura superato il 30%. Un'auto targata su tre ha le ruote alte, ovvio che l'argomento è diventato per tutti di primaria importanza.


Lo sport utility compatto di Wolfsburg (non bisogna dimenticare che più in alto c'è il Touareg e presto arriverà un fratellino più piccolo), ha una storia gloriosa e una reputazione cristallina da difendere. La prima generazione è stata infatti scelta da 2,8 milioni di clienti in oltre 170 paesi di tutti i continenti e 90 mila esemplari sono arrivati sulle strade della Penisola. Per realizzare il nuovo Tiguan i progettisti hanno avuto l'onore-onere di partire da un foglio bianco, del precedente modello è rimasto soltanto il nome. Tiguan è il primo sport utility basato sulla modernissima (utilizza acciai stampati a caldo) piattaforma del Volkswagen Group, un gioiello di tecnologia che ha già offerto i suoi servizi a vetture molto diverse fra loro, per forma, dimensioni e performance. È più lungo (6 cm), più largo (3 cm) e più basso (3,3 cm) del precedente, ma soprattutto sfoggia un passo più generoso di 7,7 cm che porta la lunghezza totale a sfiorare i quattro metri e mezzo (448 cm). Il design è piacevole, lo stile perfettamente in linea con la filosofia del brand che privilegia un approccio estetico pensato per durare nel tempo.


Ma i Suv, in particolare quelli di “classe media” come il Tiguan, non sono più una nicchia e devono essere in grado di rispondere alle esigenze più diverse per soddisfare un elevato numero di clienti spesso provenienti da altre tipologie di auto. Tiguan ha “misure” invidiabili. Reclinando anche il sedile del passeggero anteriore può trasportare oggetti lunghi 180 cm; abbassando quelli posteriori offre una capacità di carico di 1.655 litri (ben 145 in più del precedente) ma, facendo scorrere in avanti le poltroncine posteriori, è possibile imbarcare 615 litri di valige (anche in questo caso sono 145 in più). Tanto spazio in dimensioni compatte è gradito a tutti, per il resto Tiguan offre una possibilità di personalizzazione senza fine con tre frontali diversi (on road, off road e R-Line) e decine di cerchi ruota dal disegno differente che vanno da 17 a 20 pollici. Andrea Alessi, Direttore di Volkswagen Italia, è così convinto di come l'ampiezza dell'offerta sia un'arma decisiva per un modello del genere che è riuscito a convincere i vertici di Wolfsburg ad equipaggiare il Suv anche con il motore 1.6 TDI, una cilindrata poco apprezzata nel resto del continente, ma ancora indispensabile nel Belpaese dove rappresenta la parte più rilevante della richiesta anche fra i Suv-crossover.


In questo modo c'è un Tiguan per tutti. La 1.6 TDI da 115 cv in allestimento Style (già completissimo) costa infatti 28.750 euro (trazione anteriore e cambio manuale), appena 1.200 in più della versione equipaggiata con l'1.4 turbo benzina TSI da 125 cv. Dall'altra parte della luna troneggia la versione Executive BiTDI R-Line con trazione integrale 4Motion e cambio automatico Dsg a doppia frizione (45.500 euro). In questo caso non ci sono rivali premium che tengano, Tiguan è decisamente “best in class” grazie ai 240 cv del poderoso biturbo che non ha eguali per potenza, fluidità, silenzosità a piacere di guida.


Nel mezzo un'ampia scelta con l'1.4 benzina anche da 150 cv e il due litri TDI monoturbo da 150 e 190 cv. Per il resto le aree su cui punta Tiguan per fare la differenza sono tre: design, infotainment e sicurezza. Del primo aspetto abbiamo già parlato. Il secondo offre lo schermo centrale da 8 pollici di serie e la possibilità di avere l'Active Info Display da 12,3 pollici dietro il volante. Per quanto riguarda la sicurezza sono di serie su tutti i Tiguan il dispositivo che avverte chi guida quando è stanco, la frenata automatica in caso di impatto multiplo, il sistema che riconosce gli ostacoli sulla strada (anche i pedoni e di notte) e avverte o frena la vettura in caso di necessità, oltre a quello che aiuta a mantenere la corsia.


Non manca la possibilità di avere il cruise control adattativo con funzione stop&go (abbinato al dispositivo precedente è già un esempio concreto di guida autonoma in determinate situazioni), il radar che tiene sotto controllo l'angolo cieco e l'Head up display per avere le informazioni più importanti senza togliere lo sguardo dalla strada. Le versioni 4Motion hanno di serie l'Active Control che consente di tarare tutti i dispositivi di gestione della dinamica al tipo di terreno da affrontare. La Tiguan, infatti, non si impaurisce certo se ci sono percorsi con aderenza precaria ed è in grado di affrontare anche il fuoristrada.
 

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Martedì 19 Aprile 2016 - Ultimo aggiornamento: 17:31 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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