Sviluppato e prodotto in Europa, il Suv compatto coreano ha linee sportive, qualità elevata e interni confortevoli e spaziosi.

Kia Sportage, la 4° generazione del Suv coreano accelera verso il mondo premium

di Giampiero Bottino
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BARCELLONA – Giunto alla quarta generazione, lo Sportage sviluppato in Europa e prodotto nella fabbrica slovacca di Zilina si inserisce perfettamente nella linea del miglioramento costante su cui si basa la crescita della Kia. Una silhouette più filante, una drastica rivisitazione del look che a nostro avviso ha giovato più alla coda che al frontale, dominato dall'interpretazione più recente della calandra “tiger nose” e dal gioco dei Led, particolarmente evidente nell'inedita e aggressiva versione GT Line le cui luci diurne esibiscono l'originale configurazione “ice cube”.

Anche nell'abitacolo è cambiato quasi tutto rispetto alla generazione attuale: dal disegno del volante riscaldabile, la cui corona è ora a forma di “D” e non più perfettamente circolare, al look e alle dimensioni del display touch screen – da 7 o 8 pollici a seconda delle versioni – che consente di gestire il nuovo sistema di infotainment Kia Avn (Audio-Visual Navigation) e di selezionare le utili informazioni fornite in tempo reale (dalle condizioni del traffico alle previsioni meteo) dai servizi di connettività sviluppati in collaborazione con TomTom e gratuiti per sette anni.

L'aumento della lunghezza (4.480 mm, 40 in più) e del passo (cresciuto di 30 mm) ha decisamente giovato al comfort, aumentato soprattutto per i passeggeri posteriori, mentre chi siede davanti può facilmente trovare la postura ideale grazie ai sedili regolabili elettricamente, a 10 posizioni quello di guida, a 8 quello del passeggero. A migliorare il benessere in viaggio concorre anche l'impegno posto nell'insonorizzazione dell'abitacolo, confermata dalla riduzione di 2 Db della rumorosità, mentre l'accesso al generoso bagagliaio è agevolato dal portellone ad azionamento elettrico con apertura a mani libere nelle vetture equipaggiate con il Techno Pack, opzione da 2.000 euro che comprende anche la frenata automatica d'emergenza, il monitoraggio dell'angolo cieco e del traffico trasversale posteriore.

Dal punto di vista meccanico, la novità più convincente è a nostro avviso rappresentata dall'inedita accoppiata tra il motore 1.6 T-Gdi, turbo a iniezione diretta di benzina, e il cambio doppia frizione Dct a 7 marce. Una coppia davvero vincente, visto che sulle strade della Catalogna ha fornito prestazioni brillanti, un'elevata e apprezzata silenziosità, sensazioni di guida che – grazie alla coppia generosamente regalata dal turbo anche ai bassi regimi – si avvicinano molto alla piacevolezza del diesel. Per quanto valido, questo powertrain disponibile solo sullo Sportage GT Line non avrà vita facile in Italia, inserendosi in una categoria dove il diesel la fa da padrone.

La motorizzazione più richiesta, destinata a rappresentare l'80% delle vendite di Sportage, resta infatti il turbodiesel 1.7 Tdci da 115 cv riservato alle versioni a due ruote motrici proposte negli allestimenti Active, Cool e Class. Il suo peso è plebiscitario, visto il ruolo marginale del classico 1.6 aspirato a benzina da 132 cv al quale corrisponde il prezzo d'ingresso – 21.000 euro – della gamma 2016. Per il 20% dei clienti che non intendono rinunciare – soprattutto per motivi di sicurezza – alle 4 ruote motrici ci sono le versioni specifiche Rebel e GT Line, dalle dotazioni particolarmente ricche ed equipaggiate con i due turbodiesel più potenti, i 2.0 Crdi da 136 e 185 cv, rivisitati per incrementarne l'efficienza. Entrambe le versioni da 136 cv costano come la GT Line a benzina, e cioè 34.500 euro, mentre quelle con il Crdi da 185 cv condividono il prezzo di 35.250 euro.
 

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Domenica 29 Maggio 2016 - Ultimo aggiornamento: 06:23 | © RIPRODUZIONE RISERVATA