Sui 25.000 posti a sedere della Dacia Arena, tutti coperti e nessuno la cui visuale sia ostacolata da elementi strutturali, vigila un sistema a circuito chiuso di 250 telecamere

Dacia Arena, è un gioiello di tecnologia il nuovo stadio dell'Udinese

di Mattia Eccheli
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UDINE – Già ribattezzato il “diamante”, il Dacia Arena, cioè il rinnovato stadio Friuli di Udine, è un gioiello dell'impiantistica sportiva. Tanto per cominciare dal punto di vista della sicurezza, perché sui 25.000 posti a sedere, tutti coperti e nessuno la cui visuale sia ostacolata da elementi strutturali, vigila un sistema a circuito chiuso di 250 telecamere, duecento delle quali “sono in grado di monitorare i settori con un livello di precisione che consente di individuare, ed eventualmente identificare, ogni singolo spettatore”.


Le nuove tribune sono a ridosso del terreno di gioco, senza barriere e con un parapetto in vetro che in Curva Nord e Distinti non supera il metro e dieci centimetri di altezza (nella Curva Sud e nel Settore ospiti raggiunge i 2,50 metri). Tra spalti e campo non ci sono altre barriere o reti, né ci sono “gabbie” per i sostenitori delle squadre in trasferta, che dispongono di un settore dedicato con un massimo di 1.300 posti. All’esterno, le cosiddette protezioni “betafence” sono posizionate solo nelle isole di pre-filtraggio, nelle sole vicinanze dei tornelli di ingresso.


Il Dacia Arena è uno stadio per famiglie, quelle che da anni disertano gli stadi, ma che con strutture così si possono riconquistare. Ed è stato sviluppato pensando più alla qualità che alla quantità. Alla qualità dell'offerta e dell'esperienza, anche estetica, dello stadio. Per il rivestimento esterno, grazie al quale l'impianto è stato soprannominato il “diamante”, sono state impiegate 10.000 scandole di acciaio inox.


La prima pietra del Dacia Arena è stata posata il 23 giugno del 2014 dopo una ponderata “gestazione” durata anni, ma che ha portato alla suo completamento nel giro di 18 mesi: la prima partita con l'intera capienza è stata giocata il 17 gennaio 2016. Udinese Calcio e Dacia scrivono di aver “rivoluzionato il concetto di stadio” e forse, ma questo si vedrò, anche “il modo di vivere il calcio”. Perché, informa una nota, è stata realizzata una “struttura sostenibile, senza occupare nuovi spazi e con tecniche e materiali, molti dei quali riciclati, compatibili con l’ambiente circostante”.


Lo stadio comprende aree di intrattenimento con bar, ristoranti e servizi per i tifosi all'insegna di una nuova e diversa hospitality in grado di assecondare sia gli appassionati della curva sia quelli che preferiscono le confortevoli ed accoglienti aree della Club House. L'impianto sarà aperto sette giorni su sette e potrà ospitare incontri aziendali, convegni, meeting, eventi promozionali e di formazione grazie all'attrezzato Business Center.
 

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Giovedì 17 Marzo 2016 - Ultimo aggiornamento: 18-03-2016 00:02 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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