Il vincitore della 101^ Targa Florio Giovanni Moceri al volante della Fiat 508 C

La Fiat 508 C del 1938 di Moceri trionfa in Sicilia nella Targa Florio Classic

di Sergio Troise
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PALERMO - Una Targa Florio per tutti. Accanto alle auto moderne (impegnate nel rally che ha preso il posto della mitica corsa di velocità soppressa nel 1977) si è svolta in Sicilia anche una gara di regolarità riservata alle auto d’epoca, denominata Targa Florio Classic e valida come prima prova del campionato italiano Grandi Eventi voluto da ACI Storico e dall’Automobile Club Palermo. Una manifestazione di grande appeal, con un centinaio di auto al via, rivelatasi occasione straordinaria per far rivivere l’atmosfera degli anni ruggenti dell’automobilismo, dagli albori legati al ricordo di Vincenzo Florio, fino alle più recenti edizioni di fine 900.

Il percorso della Targa Classic si è snodato da Palermo a Palermo, passando per luoghi di grande fascino come Taormina, risalendo per la costa saracena e quella messinese, e facendo tappa lungo le mitiche strade delle Madonie, con passaggi a Floriopoli, Cefalù, Castelbuono. Le auto hanno attraversato anche Monreale, Partinico, Calatafimi, Segesta, Castellamare del Golfo, per la gioia di chi era al volante e di coloro che assistevano al passaggio a bordo strada, come tradizione della mitica “cursa” tanto cara ai siciliani.

Grazie al regolamento di questo tipo di gare, che premia non la potenza ma la precisione cronometrica di pilota e navigatore in rapporto all’anzianità dell’auto (più “storica” è, meglio è) ha vinto ancora una volta il “padrone di casa” Giovanni Moceri, medico di Campobello, al volante della fida Fiat 508 C del 1938. Per lo specialista siciliano della Scuderia Loro Piana Classic è la terza vittoria consecutiva. “Ma questa volta – ha confidato all’arrivo in Piazza Verdi – il successo ha avuto un sapore particolare in quanto l’ho ottenuto con mia moglie Valeria al mio fianco, nel ruolo di cronometrista”.

Moceri e consorte hanno battuto sul filo di lana Angelo Accardo e Linda Messina, su Fiat 1100 del 1957 della scuderia Amaranto Montebello. Appena 78 le penalità in più, a dimostrazione del livellamento in alto della competizione. Per Accardo-Messina anche la soddisfazione di aver preceduto i grandi campioni della specialità Giuliano Canè e Lucia Galliani, terzi al traguardo con la Lancia Aprilia del 1938, un’auto tradizionalmente molto affidabile che tuttavia questa volta ha tradito l’equipaggio bolognese, attardato dalla rottura dello spinterogeno (sostituito nella notte grazie all’amico Fabrizio Falanga).

Ad un passo dal podio, quarti, sono finiti Leonardo Fabbri e Vincenzo Bertieri, con la più recente Volvo PV 544 Sport. Quinti nella classifica assoluta i piemontesi Riccardo Cristina e Sabrina Baroli, stoici protagonisti della gara con la vetusta Bugatti T40 del 1927: un autentico “pezzo da museo” capace di portare a termine nel migliore dei modi la gara e di contribuire in tal modo a regalare il primato delle scuderie alla Loro Piana Classic.

Nell’ambito della Targa Classic s’è svolto anche il Ferrari Tribute, riservato a proprietari di vetture del Cavallino di ieri e di oggi. Nella speciale classifica riservata alle “rosse” si sono imposti Monica e Alessandro Del Bufalo Bobbià, su Ferrari 458 Spider, davanti a Franco e Marco Serventi a bordo di una 458 Speciale, mentre al terzo posto si sono piazzati Iacopo Barberini e Daniela Marconcini, con una 488 Gtb.

Il presidente dell’ACI Angelo Sticchi Damiani, a fine gara ha espresso grande soddisfazione, non senza esprimere il proprio rammarico per l’incidente mortale verificatosi nella Targa riservata alle auto moderne. «Abbiamo iniziato questo percorso con la Targa Florio e con l’Automobile Club di Palermo, vero padrone di casa, perché è un atto dovuto alla storia dell’automobilismo, alla Sicilia, al comprensorio delle Madonie. Ringrazio tutti quelli che ci hanno aiutato e, soprattutto, l’amico Nino Vaccarella e l’Università che ci ha messo a disposizione il Museo dei Motori e Meccanismi, che si coniuga bene con la Targa Florio» ha detto Sticchi Damiani. Ed ha aggiunto: «Tutti sappiamo che nella gara parallela del rally c’è stato l’evento drammatico, dovuto ad una fatalità che può accadere, che ha coinvolto due persone che amavano l’automobilismo, i rally in particolare. Io e tutto l’Automobile Club Italia siamo vicini alle famiglie e vogliamo ricordare i nostri amici con un minuto di silenzio».
 

 

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Giovedì 27 Aprile 2017 - Ultimo aggiornamento: 05-07-2017 16:39 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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