La seconda generazione del Nissan Qashqai durante la prova su strada

Nissan Qashqai, di bene in meglio:
al volante della seconda generazione

di Giorgio Ursicino
  • condividi l'articolo

dal nostro inviato
GINEVRA Facile non è, ma ci sono ancora delle auto che riescono a sorprendere. Impressionano a prima vista, a pelle. Per l’audacia e l’equilibrio del design, la cura delle finiture, la qualità dei materiali. Confermano la loro energia positiva nei primi chilometri al volante, per il comportamento stradale e la facilità di utilizzo.

Le tecnologie avanzate, ma amiche. In ogni caso accessibili. Erano parecchio preoccupati in Nissan quando hanno dovuto affrontare il dossier Qashqai. Un modello del genere speri sia eterno, ma arriva sempre il momento in cui bisogna pensare alla nuova generazione. E Qashqai è il crossover di maggior successo in circolazione, l’auto che nell’ultimo periodo ha più scosso gli equilibri di un ingessato mercato europeo, assediato peraltro da una crisi pesante. Gli eredi dei fenomeni, si sa, hanno un compito arduo e difficilmente riescono a far meglio dei geniali predecessori. Sia come sia, se Qashqai 2 che Nissan sta per lanciare sul mercato entrerà nella storia dell’auto come ha fatto il primo lo stabilirà solo il tempo.

La sensazione però è che sia un veicolo giusto, molto giusto. Frutto dell’approccio migliore che le aziende globali attualmente possono adottare per massimizzare risultati sui singoli mercati: un mix ben bilanciato fra forte localizzazione per soddisfare le esigenze di clienti diversi ed esaltazione delle sinergie per contenere i costi. Qashqai 2 è un veicolo europeo, progettato e sviluppato in Europa dove verrà anche prodotto almeno per il momento in esclusiva. È vero, ha una forte carica british. Lo stile è frutto del Nissan Design Europe di Londra, l’ingegneria dei Technical Centre del gigante nipponico nel nostro continente, a Cranfield nel Regno Unito e a Barcellona.

Come il precedente viene prodotto a Sunderland, lo stabilimento di auto più grande del Paese che, oltre a sfornare almeno 250 mila Qashqai l’anno (cifra impressionante per una tipologia di vetture fino a poco tempo fa considerata di nicchia), assembla anche la nuova Note, lo Juke e l’elettrica Leaf. Il tutto è coordinato da Atsugi in Giappone che ha contribuito molto anche alla realizzazione della nuova piattaforma CMF dell’Alleanza Renault-Nissan che Qashqai 2 ha l’onore e l’onere di portare al debutto. L’ambizione del progetto è di affrontare il tema crossover, all’interno del segmento di mercato più importante del Continente (quello della Golf), con una “manovra a tenaglia”: conservare la maggior parte dei clienti del precedente modello che indubbiamente affrontava l’argomento dal basso strizzando contemporaneamente l’occhiolino a quelli che vogliono qualcosa in più e magari finora si rivolgevano a prodotti di dimensioni e cilindrata maggiori.

Che gli opposti possano attrarsi lo dimostrano i primi dati. Qashqai 2 è un modello più “importante”, cresciuto (senza esagerare). Lungo 49 mm in più, è anche più largo di 20 e più basso di 10 rispetto al precedente, nonostante lo spazio per la testa sia aumentato di 15. New Qashqai è anche ricco di tecnologia, contenuti ed equipaggiamenti. La versione Visia che apre la gamma (poi ci sono le solite Acenta e Tekna) ha già di serie le luci diurne a Led, il climatizzatore manuale, il dispositivo per le partenze in salita, la connettività Bluetooth oltre allo schermo da 5 pollici HD per l’infotainment.

Un crossover così cresciuto sfoggia però lo stesso un listino che parte da meno di 20 mila euro (19.990 per la Acenta 1.2 DIG-T). Che Qashqai sia molto salito di livello (al top della gamma c’è la Tekna 1.6 dCi 4WD a 32.970.000 euro) lo confermano l’offerta motori, la catena cinematica e, soprattutto, la prova in anteprima sulle strade invernali ai piedi delle Alpi francesi. Perfettamente in linea con la sua filosofia, infatti, Qashqai esalta la strategia downsizing proponendo propulsori di cilindrata contenuta, ottime performance e, in particolare, consumi ed emissioni da record.

È la prima volta, infatti, che un Suv-crossover di questa categoria riesce a scendere sotto i 99 grammi di CO2 al chilometro, che corrispondono a un consumo di appena 3,8 litri di gasolio per 100 km. Il risultato è impressionante, ottenuto grazie soprattutto alla sesta generazione di uno dei più diffusi ed apprezzati turbodiesel in circolazione, l’1.5 dCi che in questa configurazione garantisce 110 cv e 260 Nm di coppia ad appena 1.750 giri. Impressionante dal punto di vista dei consumi il miglioramento (36%) rispetto al precedente modello che richiedeva 5,2 l/100 km. Ciò è in parte merito anche della maggiore efficienza aerodinamica (0,32 il coefficiente di resistenza) e alla riduzione del peso (-40 kg), nonostante l’aumento delle dimensioni e dei dispositivi di bordo. Passi in avanti notevoli anche nella riduzione di rumori e vibrazioni e, grazie anche la cambio a 6 rapporti, silenziosità e comfort sono da prima classe.

Per chi non si accontenta c’è un sostanzioso step ulteriore pur senza salire molto di cilindrata, quindi di costi di gestione. Sotto il cofano si può infatti avere anche 1.6 turbodiesel da 130 cv e 320 Nm di coppia che consentono di raggiunge i 100 km/h partendo da fermi in meno di 10 secondi. Le emissioni di CO2 sono di 115 gr/km, il consumo di 4,4 l/100km (vale la pena ricordare che il precedente 1.5 consumava 5,2). Con questo cuore è possibile avere anche la trazione 4x4 o l’interessantissima trasmissione automatica a variazione continua che sorprende per la reattività alla risposta del gas e l’assenza di slittamento, conservando però la fluidità tipica dei Cvt (si possono selezionare manualmente 7 rapporti). Chi preferisce i motori a benzina ha a disposizione il 3 cilindri 1.2 turbo da 115 cv o l’1.6 da 150. Molto interessanti il sistema di controllo del telaio, il Safety Shield che comprende un completissimo pacchetto di dispositivi di assistenza alla guida e l’Around View Monitor che fa vedere tutto quella che accade intorno all’auto.

  • condividi l'articolo
Mercoledì 22 Gennaio 2014 - Ultimo aggiornamento: 13-03-2014 08:21 | © RIPRODUZIONE RISERVATA