Le tre versioni speciali della Defender che va in pensione

Land Rover Defender, prima di congedarsi
si rinnova con tre edizioni molto speciali

di Giampiero Bottino
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FAVIGNANA – Il fascino di una natura incontaminata, un mare di cristallina trasparenza, il ricordo di antiche tonnare e di una cultura millenaria, l’asprezza degli sterrati che si arrampicano verso le cave di marmo del Trapanese: nello straordinario angolo d’Italia a cavallo del tratto di mare che unisce la Sicilia alla sua estrema propaggine occidentale – le Isole Egadi – Jaguar Land Rover Italia ha fatto il punto su presente e futuro del marchio simbolo del fuoristrada britannico, alle prese con ambiziosi piani di crescita e profondi cambiamenti.

Una strategia che sta dando ottimi frutti, come confermano i risultati dell’anno fiscale 2015 terminato il 31 marzo secondo la prassi asiatica adottata con l’ingresso nell’orbita dell’indiana Tata: le vendite complessive del gruppo – 462.209 unità – sono cresciute rispetto al precedente “fiscal year” del 12,5% in Cina (primo mercato che vale un quarto delle vendite totali JLR), del 6% in Europa e del 13.1% nel Regno Unito (secondi a pari merito con un 19% ciascuno), del 3,6% in Nord America e del 16,8% in Asia Pacifico. Unica battuta d’arresto, dovuta soprattutto alle difficoltà di Russia e Brasile, il -9% registrato nell’area “altri mercati”.

Un’accelerazione alla quale ha partecipato anche l’Italia, come ha ricordato il presidente di Jaguar Land Rover Italia Daniele Maver: nel 2014 sono state consegnate 15.900 vetture di entrambi i brand, in aumento del 4% rispetto all’anno precedente grazie soprattutto al +5,4% messo a segno, con 14.900 consegne, da Land Rover che nel primo scorcio di quest’anno ha fatto ancora meglio: le 8.900 vendite dei primi cinque mesi equivalgono a una crescita del 19,4% rispetto all’analogo periodo del 2014 e le 10.000 unità consegnate a tutto giugno hanno sancito il miglior trimestre della storia del brand nel nostro Paese.

Un risultato al quale hanno dato un importante contributo le vendite della nuova Discovery Sport, che ha già conquistato in Italia 2.000 dei 16.000 clienti totali, 10.000 dei quali hanno firmato il contratto a scatola chiusa, cioè prima del lancio ufficiale di questo modello che può essere preso a simbolo del cammino Land Rover verso un futuro fatto di vetture intelligenti, connesse, ecologiche, capaci su tutti i terreni, funzionali. Un impegno tecnologico che sulla tormentata “strada delle cave” che solca i monti nella zona di Custonaci ha dato ottima prova, offrendo con l’ultima evoluzione del “Terrain response” un prezioso aiuto nel superamento degli ostacoli più impegnativi.

Da un assaggio di futuro a un nostalgico addio: dopo 67 anni e 2 milioni di unità vendute nel mondo, il Defender cambia strada. O meglio, fuori strada, visto che sono i terreni al limite dell’impossibile quelli dove il simbolo della storia e della filosofia Land Rover esibisce le doti e le capacità che a tutte le latitudini ne hanno fatto un insostituibile compagno di lavoro, di avventura e di svago. Si entra in una nuova era, nasce la famiglia “Dual purpose” che sottolinea la doppia vocazione (lavoro e tempo libero) del Defender e affiancherà la “Luxury”, rappresentata dalle Range Rover, e la “Leisure” costruita attorno al Discovery Sport.

Atteso nel 2016, il nuovo Defender è stato sviluppato in assoluta segretezza, tanto che le anticipazioni finora azzardate ipotizzano un ventaglio di ipotesi stilistiche che vanno dalla sostanziale fedeltà agli stilemi tradizionali a una svolta capace di uniformare il look al resto della gamma. Certo è che il nuovo Defender abbinerà la robusta leggerezza della scocca in alluminio alle più evolute tecnologie sviluppate nell’ambito di un gruppo che scommette sull’innovazione, come confermano alcune soluzioni al limite della fantascienza, ma già disponili su veicoli sperimentali: dal rilevamento anticipato di buche e asperità del fondo stradale alla possibilità di teleguidare l’auto dall’esterno tramite il proprio smartphone, alla davvero avveniristica possibilità di favorire il dialogo con la vettura tramite la lettura e l’interpretazione delle onde cerebrali del guidatore.

Aspettando il successore, il Defender attuale si appresta a lasciare il campo con l’onore delle armi. Altro che abdicazione: per quest’ultimo anno pieno di commercializzazione, la filiale tedesca ha preventivato di raddoppiare le vendite del modello rispetto al 2014, e Daniele Maver ha confessato apertamente il rimpianto per non avere avuto lo stesso coraggio. Anche perché, a supportare il passo d’addio sono in arrivo tre prestigiose “Limited edition” che evidenziano altrettanti aspetti della personalità del Defender: l’Adventure ne enfatizza lo spirito d’avventura, la Heritage si ispira alla HUE 166 che nel 1948 segnò l’inizio della leggenda, la Paul Smith è personalizzata dall’omonimo designer britannico e riprende i colori della campagna britannica e delle Forze armate del Regno Unito. In Italia le prime due arriveranno nella parte finale dell’anno, mentre per la terza nulla è ancora deciso, forse per la connotazione esclusivamente british della livrea e di chi l’ha disegnata.


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Martedì 30 Giugno 2015 - Ultimo aggiornamento: 15-07-2015 09:38 | © RIPRODUZIONE RISERVATA