La nuova Kia Soul durante la prova sulle strade della Sicilia

Kia, al volante della nuova multispazio:
la Soul ha davvero cambiato marcia

di Giampiero Bottino
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SCIACCA - A uno sguardo superficiale, come quello riservato alle prime foto ufficiali o quelle scattate nei più recenti saloni dell'auto sembrava che poco o nulla fosse cambiato. Ma è bastato vederla da vicino, toccarla e soprattutto toccarla per rendersi conto che la nuova Kia Soul è fatta di tutt'altra pasta rispetto alla precedente edizione.


In effetti, la seconda generazione proietta la piccola multispazio coreana in un mondo tutto nuovo, e sembra aprirle anche in Europa le porte di un successo analogo a quello riscosso negli Stati Uniti dall'omonima progenitrice, un autentico e inatteso boom che suggerì ai vertici Kia di dirottare buona parte della produzione verso gli States, riducendo le forniture al Vecchio Continente e vanificando la bontà di una formula innovativa, accolta con grande interesse anche nel nostro Paese ma poi di fatto penalizzata dalla mancanza di prodotto e da liste d'attesa poco compatibile con una vetture di queste caratteristiche.

La nuova Soul gioca la carta dello stile, che pur rimanendo fedele all'architettura piuttosto squadrata che punta a ottimizzare la spaziosità interna rispetto alle dimensioni interne, beneficia di un frontale reso più aggressivo dalla grande calandra trapezoidale che si estende verso il basso e dalle luci a Led che impreziosiscono e ringiovaniscono lo sguardo affidato al nuovo disegno dei gruppi ottici che fiancheggiano l'inconfondibile mascherina a «naso di tigre» caratteristica di tutta la gamma Kia. I gruppi ottici di grandi dimensioni - ma in questo caso a sviluppo verticale - e luci a Led anche nella parte posteriore, dominata dall'insolito disegno del portellone (che in Kia lo definiscono un po' cripticamente «effetto zaino») che dà accesso al bagagliaio, dimensioni più che generose ma dalla soglia di carico piuttosto alta che può creare qualche difficoltà con i bagagli più pesanti.

L'abitacolo è diventato più comodo e spazioso grazie ai 20 mm in più di lunghezza (ora di 4,14 metri) che sono andati per intero a favore dell'aumento del passo, e quindi dello spazio a disposizione dei cinque occupanti. La posizione di guida rialzata risulta particolarmente apprezzabile anche perché è accompagnata da un sostanzioso miglioramento della visibilità grazie alla cura dimagrante a cui si sono sottoposti i montanti anteriori, assottigliati di 20 mm grazie al diffuso impiego di acciaio ad alta resistenza.

La qualità di materiali e finiture non fa che confermare la costante e positiva evoluzione del marchio coreano, e anche dal punto di vista del look e della ricchezza la plancia, con il razionale e gradevole quadro strumenti e con il generoso display touch screen da 8 pollici del navigatore satellitare (nei modelli che lo prevedono), ha poco da invidiare alla concorrenza più qualificata. Mentre il volante attrezzato permette di gestire una grande quantità di funzioni (qualcuno dice fin troppe) tramite i 16 comandi integrati che possono essere facilmente individuati e gestiti senza staccare le mani dalla corona e 3 razze.

A proposito del volante, è quando lo si impugna dopo aver premuto il pulsante d'accensione - alternativa opzionale alla più convenzionale chiave da inserire nell'apposito blocco - che le differenze diventano davvero evidenti: il comportamento stradale è sempre equilibrato e rassicurante, merito soprattutto della piattaforma, mutuata dalla cee'd e considerata oggi una delle migliori del segmento C. La vettura dimostra una sorprendente agilità nel traffico e sul misto, il rollio è contenuto e solo la sensibilità al vento laterale, che ha soffiato con forza sulle strade della Sicilia meridionale, evidenziava l'altezza della vettura. Le performance sono più che adeguate per un modello che non ha ambizioni corsaiole ma sa cavarsela al meglio quando serve un sorpasso rapido e mantiene medie soddisfacenti nei lunghi trasferimenti autostradali.

A dirla tutta, dei due motori previsti al lancio - il porte aperte è in programma nel fine settimana del 12/13 aprile - quello che ci è parsa più brillante e divertente, specialmente se abbinato al cambio manuale a 6 marce e non all'automatico disponibile in opzione, è stato il turbodiesel 1.6 CRDi da 128 cv, mentre il pari cilindrata GDi a iniezione diretta di benzina da 132 cv a volte ci è sembrato un po' pigro. A conferma della validità del vecchio detto automobilistico: si comprano i cavalli, ma si guida la coppia, che del diesel è il vero must. Ed è con lei - aggiungiamo noi - che ci si diverte di più.

Tra le novità portate con sé dalla Soul c'è una lettera, abbastanza insolita con cui i potenziali clienti della multispazio Kia dovranno imparare a familiarizzare: è la R nella configurazione che evidenzia un marchio registrato. Stiamo parlando della ® che, messa in coda alla parola You viene usata per sottolineare come la Soul giochi la carta della personalizzazione per offrire a ogni cliente la «sua» automobile esclusiva, diversa da tutte le altre e impossibile da copiare.

È proprio questa a chiave di volta nella definizione di una gamma che comprende di fatto un unico allestimento, denominato appunto You® Soul e già piuttosto ricco. Questa versione può essere implementata con tre differenti pacchetti, denominati Mood a sottolineare il target giovane della nuova Soul, che presentano caratteristiche diverse e complementari in modo che chi lo desidera li possa scegliere tutti e tre senza incappare in inutili e costose duplicazioni.

I tre Mood si chiamano rispettivamente Design You® Soul, con caratterizzazioni estetiche cromate ed elementi che richiamano il tipico look dei Suv; Care You® Soul, che privilegia la sicurezza con i fari allo Xeno, il controllo del mantenimento della corsia di marcia, il retrovisore interno elettrocromatico e quelli esterni riscaldati elettricamente; Feel You® Soul, infine, è più finalizzato al comfort e comprende il display You® Tab da 8 pollici dei navigatore con 7 anni di aggiornamento gratuito delle mappe, il raffinato sistema audio Infiniti, il clima automatico con ionizzatore, l'avviamento a pulsante keyless e i sensori di parcheggio posteriori.

Con una gamma così concepita, il listino parte dai 18.500 euro della You® Soul a benzina per procedere con una serie di «scalini» fissi: 2.500 euro per passare dalla benzina al gasolio (o al bi-fuel a GPL disponibile subito dopo il lancio) e altrettanti per sostituire il cambio manuale con l'automatico sempre a 6 rapporti; 1.500 euro il costo dei Mood, a eccezione del Feel You® Soul che ne costa mille in più. Se poi dalla vernice Mustard di serie si vuole passare alla vernice Soul si spendono 600 euro, che diventano 800 se si opta per una delle 11 (e presumibilmente più gettonate) livree bicolori, che testimonia di coma le Fiat abbia fatto scuola ancora una volta.

Chi non si accontenta e vuole ulteriormente accelerare sulla personalizzazione ha sempre a disposizione la soluzione Tattoo You® Soul: cinque diverse «tappezzerie» capaci di trasformare l'aspetto del tetto, offrendo di fatto la possibilità di realizzare una vettura davvero unica. Il tutto al costo di 1.000 euro, comprensivi però delle verniciature opzionali Soul o bicolore. Forte di queste proposte così articolate, l'amministratore delegato di Kia Italia Giuseppe Bitti punta a vendere 1.500 Soul quest'anno e tra 2.200 e 2.500 (in base alla situazione di mercato e alla disponibilità di vetture) il prossimo.

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Venerdì 28 Marzo 2014 - Ultimo aggiornamento: 06-04-2014 10:16 | © RIPRODUZIONE RISERVATA