Il distributore di benzina, l'incubo degli automobilisti

Carburanti, raffica di aumenti: verde fino
a 1,864. I consumatori: +65 euro l'anno

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ROMA - Come da copione, l'aumento dei prezzi Eni ha portato una raffica di rincari sulla rete carburanti. Ma i mercati internazionali intanto hanno invertito la rotta e, dunque, c'è attesa per vedere cosa accadrà. Ecco gli aumenti dei prezzi raccomandati: Shell + 1 cent euro/litro sulla benzina e 0,5 sul diesel; Q8 e TotalErg + 0,5 cent su entrambi i prodotti; IP e Esso + 0,8 e + 0,5 cent, rispettivamente, solo sulla benzina.

Prezzi praticati sul territorio in salita. Comprese le no logo. Le medie nazionali “servite” della benzina e del diesel sono adesso a 1,813 e 1,715 euro/litro (Gpl a 0,722). Le “punte” in alcune aree sono per la “verde” fino a 1,864 euro/litro, il diesel a 1,760 e il Gpl a 0,745. La situazione a livello Paese (sempre in modalità “servito”), secondo quanto risulta in un campione di stazioni di servizio che rappresenta la situazione nazionale per il Servizio Check-Up Prezzi QE, vede il prezzo medio praticato della benzina che va oggi dall'1,802 euro/litro di Eni all'1,813 di Tamoil (no-logo a 1,678).

Per il diesel si passa dall'1,705 euro/litro di TotalErg e Esso all'1,715 di Q8 (no-logo a 1,578). Il Gpl, infine, è tra 0,707 euro/litro di Eni e 0,722 di Esso (no-logo a 0,688). Sul mercato Self, settimana di bonaccia con code di aumenti che hanno generato leggeri incrementi delle medie e delle punte. Pur restando sempre di gran lunga competitivi rispetto al panorama generale del “servito”, anche nei format self h24 oltrechè Gdo e no logo, si rileva la tendenza a un leggero aumento che si riflette in una salita delle punte minime. «Scatta una nuova, del tutto ingiustificata, raffica di rincari sul prezzo dei carburanti: stavolta il presunto alibi sarebbero le crisi internazionali, sulle quali si innestano elementi speculativi che non ci piacciono affatto».

Lo dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti di Adusbef e Federconsumatori per i quali è «un'ipotesi che non trova alcun riscontro, dal momento che, facendo il confronto con i periodi in cui cambio e quotazioni del petrolio si trovavano esattamente allo stesso livello di oggi». Una maggiorazione che determina ricadute importanti per gli automobilisti: in termini diretti (vale a dire sui pieni di benzina) l'aggravio è di +36 Euro annui, si legge nella nota. In termini indiretti (per le ripercussioni sui prezzi dei beni di largo consumo, dovute al fatto che in Italia oltre l'86% delle merci è trasportata su gomma) l'aumento è di +29 Euro annui. Per un totale di +65 Euro annui per ogni automobilista, spiegano le associazioni.

«Riteniamo indispensabile che il Governo ed il Ministero dello Sviluppo Economico intervengano prontamente per contrastare ogni forma speculativa e per avviare una concreta riduzione dei costi dei carburanti che, come ripetiamo da anni, hanno un peso estremamente rilevante sull'intero mercato. In particolare è necessario un serio ed attento monitoraggio dell'andamento dei prezzi applicati - prosegue la nota - nonchè la disposizione di una tassazione più equa sui carburanti, a partire dall'applicazione dell'approvata ma mai entrata in vigore accisa mobile (un semplice meccanismo che consente un riequilibrio della tassazione: all'aumentare del costo della materia prima, che innescherà una crescita dell'Iva, corrisponderà un parallelo riadeguamento al ribasso delle aliquote)».

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Mercoledì 21 Maggio 2014 - Ultimo aggiornamento: 22-05-2014 17:50 | © RIPRODUZIONE RISERVATA