Un momento dello show per i festeggiamenti dei 70 anni della Ferrari svolto a Maranello

Ferrari, una festa da regina. A Maranello i festeggiamenti per i 70 anni del Cavallino

di Giorgio Ursicino
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dal nostro inviato
MARANELLO - La festa è finita, si vola a Singapore. Si è concluso con il magnifico Concorso d’Eleganza il lungo weekend di festeggiamenti per il 70° compleanno della Ferrari. Un fine settimana che a sua volta è stato l’ultimo gioiello di un semestre di party, esibizioni e parate in tutti i continenti per brindare all’importante anniversario del brand automobilistico più amato e famoso del pianeta. Sette giorni di passione che hanno colorato l’Europa e infiammato la Motor Valley, iniziati con il GP d’Italia, la gara che doveva essere un formidabile trampolino e che invece è diventata l’unico momento poco esaltante per la Ferrari, con i bolidi di Vettel e Raikkonen non in grado di combattere con gli avversari proprio sulla pista di casa e davanti al pubblico amico. Per il resto vanno in archivio sei mesi da favola con il Cavallino che ha galoppato come non mai, guidando ininterrottamente la classifica del Mondiale Piloti, vincendo 4 gran premi e vedendo il valore dell’azione volare verso i 100 euro con la capitalizzazione dell’azienda vicina ai 20 miliardi. Monza, una macchiolina da cancellare in fretta, già domenica prossima fra le affascinanti luci della città-stato orientale.
 

 

È lo stesso presidente Sergio Marchionne, che dopo l’amaro podio nel Parco non aveva certo nascosto l’arrabbiatura, a suonare la carica per l’immediata rivincita: «Abbiamo fatto quello che non avremmo dovuto, un errore che ci è costato caro. Ma abbiamo capito e imparato, andiamo a Singapore molto agguerriti».
Il mancato trionfo sul tracciato più veloce del Campionato non ha spento alcun sorriso, non ha raffreddato gli entusiasmi, non ha reso meno memorabili le giornate che hanno fatto convergere fra le mura di Fiorano capolavori difficili da vedere anche a Villa d’Este o a Pebble Beach e chiaramente tutti griffati Ferrari. L’asta di sabato, lo spettacolo Rosso 70, il Concorso d’Eleganza, ogni pagina dell’evento ha stabilito un primato. Le 38 gemme battute da Sotheby’s, che avevano un base complessiva di 20 milioni, sono state acquistate per oltre tre volte tanto (l“incasso” totale è stato di 63 milioni) con la meravigliosa LaFerrari aperta (ne sono stati prodotti solo 209 esemplari), messa a disposizione dalla casa di Maranello, che è stata acquistata per 8,3 milioni, cifra devoluta a Save the Children per scolarizzare alcuni dei bambini poco fortunati in giro per il mondo.
 

 

Mai un’auto prodotta nel ventunesimo secolo, e quindi priva di quel carisma che solo il passare del tempo può dare, aveva raggiunto un valore del genere. Ma anche altre opere della pregiata casa si sono spinte parecchio in alto. Una 250 GT California Spider del 1959 si è fermata poco sotto, toccando i 7,9 milioni, una 250 GT prima serie cabrio (il 14° dei 40 esemplari prodotti) si è fermata a 4,9 milioni. Di rilievo anche i 2,9 di una 288 GTO del 1985 con soli 729 km e i 2,6 della mitica barchetta da corsa 333 SP del 1994. A mandare in delirio gli oltre quattromila ospiti lo show firmato da Marco Belich che è andato in onda sotto un diluvio universale. Con un entusiasmante mix di reale e virtuale sono stati ripercorsi gli ultimi 70 anni di storia planetaria accompagnando i vari momenti con i diversi capolavori usciti dalla fabbrica delle invenzioni di Maranello. Dall’aereo di Francesco Baracca alle prime Ferrari da corsa; poi i modelli stradali diventati leggenda, come la 250 California, la 250 GTO, la Testarossa, la F50, la Enzo.
Il momento più travolgente quando i riflettori sono stati puntati sul motorsport con Sebastian e Kimi che hanno idealmente dato il via ed un filmato di 7 decenni di trionfi. Sfrecciava Surtees e sfrecciava Lauda (che era in tribuna) con picchi di applausi per Gilles Villeneuve e, soprattutto, Michael Schumacher, il campione che più trofei ha portato a Maranello e che ancora combatte la sua battaglia per la vita.
 

 

Tutto quello che aveva sognato da bambino Enzo Ferrari e che incredibilmente si è realizzato. Forte il tocco di italianità, come voler abbinare l’eccellente ripartenza del Cavallino con quella dell’Italia che dà segno di risveglio dopo anni difficili. I cadetti dell’accademia di Modena hanno suonato l’inno, mentre il tricolore si alzava sotto una pioggia scrosciante. «Quello che Enzo Ferrari ci ha insegnato vale ancora oggi - ha detto Marchionne - non abbandonare mai i propri sogni ma continuare a impegnarsi, prendere dei rischi per realizzarli. È il solo modo per lasciare un segno e fare la differenza. È questo che noi cerchiamo di fare ogni giorno in Ferrari, alzando sempre il livello e migliorando i nostri standard di eccellenza». La MM 340 Spider Vignale del 1953 e la la Testarossa Spider del 1986 sono state elette “Best of Show” del Concorso d’Eleganza. La prima ha vinto la Mille Miglia del ‘53 con Marzotto, l’altra un esemplare unico dedicato a Gianni Agnelli per celebrare i 20 anni di presidenza della Fiat.
 

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Lunedì 11 Settembre 2017 - Ultimo aggiornamento: 23:57 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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