Uno dei gioielli di Pininfarina esposto ai saloni

Pininfarina, continua il dialogo con Mahindra:
si lavora per mettere l'azienda in sicurezza

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TORINO - Pininfarina fatica a tenere il passo con gli obiettivi del piano industriale e i vincoli sul debito e dunque, «in accordo con la società controllante Pincar» e le banche creditrici, sta «lavorando a diverse ipotesi volte a raggiungere la definitiva messa in sicurezza» della società «attraverso il reperimento delle risorse necessarie allo sviluppo e la stabilizzazione dei flussi finanziari con nuove opportunità economiche e commerciali».

È quanto si legge nel bilancio del gruppo di design automobilistico. Il cda esprime comunque «la ragionevole aspettativa» che anche in futuro Pininfarina possa continuare ad operare in continuità aziendale. Nonostante anche nel 2014 ci sia stato «un miglioramento nei margini operativi» e la società abbia «puntualmente adempiuto agli impegni» con le banche, il cda sottolinea «come le ridotte dimensioni del Gruppo, gli stringenti impegni finanziari» e «un lungo periodo di difficoltà dei mercati di riferimento stiano rallentando il processo di crescita con possibili effetti negativi nel medio termine sulla marginalità prevista dal piano Industriale 2011 - 2018, sui flussi finanziari e sulla consistenza del Patrimonio netto».

«Difficilmente», si legge nella relazione, quest'anno verrà rispettato il covenant del rapporto tra debito ed ebitda (margine operativo lordo) «mentre il covenant sulla Posizione finanziaria netta 2015 non appare critico così come la capacità di rispettare gli impegni finanziari» con le banche. Pininfarina, corteggiata dagli indiani di Mahindra & Mahindra e dal fondo Usa Cheyne Capital, ha chiuso il 2014 con un fatturato salito da 79,7 a 85,5 milioni e una perdita scesa da 10,4 a 1,2 milioni.

Il ritrovato utile della gestione ordinaria (3,9 milioni) è stato completamente inghiottito da 4,7 milioni di oneri finanziari, legati al forte indebitamento del gruppo. Pininfarina ha debiti lordi per 87,3 milioni nei confronti di 13 banche, a cui la controllante Pincar ha dato in pegno tutto il suo 76%. Per la cessione della quota, ha ricordato recentemente Pininfarina, servirà anche l'assenso dei creditori.

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Sabato 4 Aprile 2015 - Ultimo aggiornamento: 07-04-2015 02:56 | © RIPRODUZIONE RISERVATA